PROBLEMI NELLE TERRE ALTE - HENGIST - 14/07
GDR
Hengist controllò i nodi di Pikel, ben robusti e stretti, senza riuscire a reprimere un sorrisetto; Nani e Orchetti si odiavano da generazioni e generazioni e in un modo talmente viscerale che la sola vicinanza spesso rendeva entrambe le razze totalmente ingestibili... ma la reazione del primo davanti all'armatura del compagno era davvero fuori da ogni normalità.
Il particolare incuriosì molto il Chierico, che si annotò mentalmente di chiedere spiegazioni a Pikel, ma in un altro momento: non solo l'idea di affrontare una lunga discussione con lui lo metteva un po' in difficoltà, ma avevano ben altri problemi, in questo momento.
Passarono pochi istanti e Pikel stesso iniziò a profondersi in una serie di gesti con le mani, che il Chierico (ma soltanto grazie alla lunga "esperienza" maturata in sua compagnia) comprese per quello che erano: incitamenti a decidere con una certa rapidità la prossima mossa da intraprendere per recuperare il Libro degli Incatesimi di Morgon.
"Non posso che essere d'accordo con Pikel. Non dobbiamo perdere tempo." iniziò Hengist avvicinandosi all'amico Nano con un gesto d'assenso.
"Di certo ogni istante che perdiamo allontana da noi il tuo Libro, Morgon... ma, e mi dispiace dover essere un peso in quest'occasione, ho bisogno di qualche ora di riposo.
Questa maledetta ferita al fianco non si curerà da sola." continuò spostandosi vicino al Mago e mostrando a entrambi la profonda ferita che aveva tamponato alla bell'e meglio subito dopo lo scontro.
Con una smorfia di dolore, Hengist trasse un profondo respiro, quindi riprese a parlare.
"Ecco cosa propongo, amici miei. Morgon e Pikel, voi due interrogate il nostro... prigioniero, in modo da scoprire dove sono diretti i suoi compagni e qualsiasi altra informazione possa esserci utile.
Per quanto mi riguarda, cercherò di porre rimedio a quello che le lame arrugginite dei Goblin mi hanno fatto.
Per quanto mi riguarda non credo ci siano altre vie se non quella di inseguire l'orda, appena possibile."
Senza attendere la risposta dei propri compagni, Hengist estrasse dal proprio zaino la propria Borsa del Guaritore, iniziando i preparativi per occuparsi della ferita al fianco.
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