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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

RINNEGATI - 04/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

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Uscirono. Uscirono all'aria aperta e subito l'aria fresca riempì i loro polmoni, che fino a quel momento si era abituati all'aria stantia, polverosa e dal gusto di muffa di quel tempio sotterraneo. Il cielo sereno e stellato sopra di loro sembrava voler regalare a tutta Darokin una notte tranquilla e spensierata, ma non era così per gli Artigli del Drago. Il corpo di Morgon penzolava senza vita dalla spalla di Pikel macchiando il nano con il sangue che ancora sgocciolava dalle ferite riportate sul petto e l'addome. Su quella che una volta era una piazza di uno dei quartieri poveri di Darokin, laddove ora una grossa voragine dava libero accesso alle fondamenta di un antico tempio, un ragazzino li guardava in silenzio. Era lo stesso ragazzino che insieme ad una donna anziana, poco prima, aveva lanciato loro una torcia e poi una corda, e li aveva invitati a salire. Ora che erano vicini e lo potevano vedere bene in faccia, riconobbero lo stesso ragazzo che avev

RINNEGATI - 03/09/1000 - Brandibacco (e Ayame)

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Come riemerso da un lungo sonno, Pikel si mosse, senza proferire parola, e si caricò Morgon sulle spalle... Brandibacco si ammutolì per un momento (cosa atipica per lui) e osservò in silenzio l'amico muoversi verso la corda... Erano lacrime quelle che solcavano il suo viso? A pensarci bene, era la prima volta che vedeva piangere Pikel... Il momento di profondo silenzio fu rotto all'improvviso dalle parole di Ayame: "Una possibilità forse c'è, seppur remota..." Brandibacco riemerse come da un sogno, ricordandosi ora a fatica delle richieste di Ariel e della proposta di fare qualcosa (seppur il cosiddetto "gesto disperato") per salvare Morgon... "Bisognerebbe rivolgersi ad un chierico di alto livello"...continuò, immersa nei suoi pensieri, la sacerdotessa, "uno che padroneggi l'incantesimo di "Resurrezione"... a patto che lo si faccia in fretta, e che quest'ultimo sia disponibile ad aiutarci..." Un rumore pro

RINNEGATI - 03/09/1000 - PIKEL

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GDR Impercettibili erano le voci intorno a lui. Ogni suono, ogni rumore era ovattato dalla sua assenza. Come un masso di pietra stava lì, eretto ed immobile, privo di ogni vitalità. A seguito dei tragici eventi, il suo spirito aveva fatto dietro-front, rintanandosi nel punto più nascosto e buio del suo essere. Troppo grande era il dolore per pensare di volere ancora qualcosa da questa vita. Per lui era già stato difficile superare i traumi derivanti dall'essere l'ultimo sopravvissuto del suo clan, dall'aver perso in una volta sola tutte le persone a lui più care. Poi arrivarono Morgon e gli altri compagni...furono loro a determinare in lui la forza per uscire dalla disperazione. A loro doveva tanto...e questo aveva dato. Incapace di resistere all'incantesimo di quella strega, aveva tolto sciaguratamente la vita all'amico . Gli aveva tolto la vita. Lui.  Basta...il dolore era troppo, anche la sua di vita non aveva più alcun senso. Avrebbe fatto carte false per

RINNEGATI - 03/09/1000 - Brandibacco

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Brandibacco chinò la testa, profondamente toccato dalle parole di Ariel... Morgon sembrava irrimediabilmente morto, è vero, e loro avrebbero sicuramente dovuto lasciare quel posto pericoloso al più presto, però... Però bisognava pur tentare qualcosa, per tutta l'Erbapipa di tutti i Decumani! Non potevano arrendersi così, senza neanche provare a fare qualcosa... In un attimo passò in rassegna tutto il suo equipaggiamento, cercando qualcosa che potesse tornare utile... ma di magico aveva solo una Pozione di Controllo per i Non Umani, del Miele Magico e un Simbolo Sacro... pur essendo poco pratico di magia, anche a lui sembrava poca cosa... E gli altri? "Ayame, tu che pratichi la magia meglio di chiunque altro di noi, cosa possiamo fare? Hai qualcosa che ci potrebbe aiutare? Pikel... Pikel, per tutti i Decumani, Pikel, scuotiti! Cerca... Cerca se hai qualcosa di magico nel tuo equipaggiamento... Ariel, tu che hai lanciato l'idea, pensa a qualcosa che possiamo fare!"

RINNEGATI - 03/09/1000 DI - Ariel

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Ariel era pietrificata dalla sorpresa, dal dolore, dalla rabbia, dalla tristezza. Non poteva essere morto, Morgon! Le pareva addirittura di sentirlo sussurrare qualcosa, non poteva essere vero! Un chiodo fisso si insinuò nella sua mente “Dobbiamo fare qualcosa”. Quelle parole le riecheggiavano nel cervello come un mantra. Da silente e timida quale solitamente era prese il coraggio a due mani e urlò, con tutta la voce che aveva in gola, “DOBBIAMO FARE QUALCOSA!!!!! DOBBIAMO RIPORTARE IN VITA MORGON!!!! CI SARA' UNA QUALCHE MAGIA, POZIONE MAGICA, POLVERINA, CHE SO, CHE LO RIPORTI TRA NOI!!!!!”. Si sentì così piccola e incapace per un attimo ma poi si rese conto che erano una squadra, un gruppo, una forza e di questo lei era certa: non c'è NULLA di impossibile ad un gruppo di veri amici. Una lucina di speranza si accese nel suo cuore. Non tutto era perduto. Vero, Amici?

RINNEGATI - 03/09/1000 DI - MoRgOn

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Quella grande luce lo stava letteralmente abbagliando. Aveva già chiuso gli occhi e si era già portato le mani alla faccia per ripararsi, ma quella luce entrava dentro. Non c'era modo di ripararsi. Più saliva più questa diventava forte e pungente al tempo stesso. Intorno a lui non sentiva alcun rumore. Il silenzio più assoluto. D'un tratto aprì gli occhi. Qualcosa intorno a lui era cambiato. Non era più immerso in quell'oceano infinito di luce, ma si trovava in un qualche luogo scuro. I suoi occhi fecero fatica ad abituarsi a quell'ambiente. Dovette pazientare e lasciare passare alcuni minuti. Lui odiava pazientare. Una torcia bruciava per terra e quattro figure iniziarono ad emergere dall'oscurità. Si tratta va di una donna, di un halfling, un nano ed un esserino volante che a mala pena riusciva a distinguere, non si era ancora abituato completamente all'oscurità. Le tre figure erano rivolte verso il nano che a sua volta dava loro le spa