Urlante e preso dall'ira. Grande e corpulento. Fù così che il piccolo fantasma della giovane ragazzina vide il mezz'orco. Il fantasma, a cui a questo punto Lok'Tar non dava credito in alcun modo, avendola colta chinata sopra Ariel, la quale non si muoveva più;  venne colpito dalle armi di Lok'Tar in sequenza, prima una e poi l'altra.  Il giovane mezz'orco non si accorse della mano alzata e non ascoltò le parole che la giovane fantasma sembrava volergli rivolgere.  Alzò ed abbassò prima un'arma e poi l'altra, incrociandole davanti a sè, per terminare l'attacco con le braccia aperte. Il fantasma svanì come vapore e di lui non c'erano più tracce. Lok'Tar sapeva benissimo che suo fratello Damien era in pericolo, ma sapeva anche che prima doveva accertarsi che la piccola gnometta stesse bene. Non se lo sarebbe perdonato se per un suo intervento tardivo fosse morta. La grande figura sporga di polvere si inginocchiò laddove prima c'era il fantas

NON GDR Visto che l'ultima volta vi siete lamentati dell'introduzione al post, ritenendola uguale a quella del primo round di combattimento, questa volta non avrete nessuna introduzione ed andremo subito all'ordine d'iniziativa per addentrarci immediatamente nel terzo round di questo scontro davvero critico e cruciale. Come dite? Anche questa era già un'introduzione? E vabbè, ma allora non siete mai contenti... Ciancio alle bande ed iniziamo! Ordine d'iniziativa: Trotik Ulderì Ariel Lylith Ayame Brandibacco Promethea Damien Arbea Isurus Ground Usul Lok'Tar Draghi Trotik Manovra per far ammarare la nave vicino agli scogli Ulderì Lancia l'incantesimo Mano Magica per coprire gli occhi di Promethea. Una mano spettrale compare davanti alla faccia di Promethea e le si appiccica alla faccia in modo da coprirne gli occhi. In questo momento Promethea è accecata: Non è in grado di vedere e fallisce automaticamente qualsiasi prova di caratteristica che richieda l&#

Era stanco. Esausto. Era come un grosso peso lo opprimesse. Era come avere un'enorme lastra di roccia appoggiata addosso come una coperta. Il respiro era affannato. Tutt'intorno buio. Era stanco. Stanco morto. Morto? Era questa la morte? Era così? Eppure sentiva dei rumori provenire da chissà dove, attutiti, in lontananza. Eppure sentiva l'odore della terra. Poteva sentire il freddo della pietra tutt'intorno a lui. Poi, d'improvviso, un forte dolore al braccio sinistro. Una puntura molto dolorosa. " Ahio! " Il dolore lo costrinse ad aprire gli occhi. Vide che una piccola luce proveniva da una feritoia, un minuscolo tunnel, da cui Lok'Tar poteva intravedere un coriandolo di cielo azzurro. Fu in quel momento, grazie alla freccia che ora era conficcata nel suo braccio sinistro, che Lok'Tar sentì il profumo dell'aria fresca. Flebile. Effimero. Fu un solo attimo. Attimo che però bastò al possente orco per trovare le energie per iniziare a spingere c

  GDR Il suo piano era fallito. Conscio di non essere stato ammaliato da Lylith, provò a coglierla di sorpresa con un suo incantesimo che purtroppo però non andò a segno. L'abilità dell'elfa sembrava davvero impareggiabile...come la paura che seppe trasmettere quando trasmutò figura, mostrando la sua vera natura demoniaca. Intanto il terreno inizio' a tremare ed a sconquassarsi: fu così che Damien decise al volo di ripararsi dietro una di esse (N.B. per il master: la più vicina) ed invocare la benedizione della sua dea richiamando l'incantesimo "pelle coriacea".  

Tutto sembrava fermo, in stasi, come se qualcuno avesse congelato il tempo e lo spazio. La giovane ragazza comparve sulla scena come suo solito, all'improvviso. Con la solita forma, incorporea. Con il solito aspetto, una ragazza poverella. - Devo arrivare prima della fine... - pensò tra sè e sè. - Speriamo il cristallo supporti l'incantesimo questa volta, fino alla fine... - E fu così, che nuovamente, fantasmosa come le altre volte fece la sua comparsa su quello che ormai era diventato un campo di battaglia, la ragazza che già diverse volte si era manifestata al gruppo. La ragazza rimase a bocca aperta nel vedere quello che stava succedendo. Rimase sbigottita nel vedere i due enormi draghi combattere l'un l'altro a poca distanza dal gruppo, diviso, ed alle prese con le due avversarie. Spalancò la bocca come in un urlo, nel vedere a terra Ariel, la piccola gnometta. - No, no, per favore, fate che non sia arrivata tardi... - Se qualcuno la notò? Difficile a dirsi visto il