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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

RINNEGATI - 11/09/1000 - Ariel

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Spostava il proprio peso da un piede all'altro, chiaro segno di impazienza. Era fatta così. Stare ferma in un posto non era da lei. Quando finalmente Banedon, allarmato dall'arrivo delle guardie nella zona del porto, suggerì di muoversi, la gnometta quasi esultò di gioia. Corse da Trotik, c'era poco da fare, quel topo antropomorfo la incuriosiva proprio. " Ma quindi messer Trotik, dormiremo a casa sua? Ma scusi, ma allora perchè prima usciva scendendo dal balcone di casa e non ha usato la porta? Ma ha dei letti per dormire? " Poi la piccola si spostò da Brandibacco ed Ayame e li guardò. Prima uno e poi l'altra per poi tornare al primo. Voleva guardarli bene negli occhi. Sorrise. Poi ci furono nuovamente domande e piani da discutere. Tutte cose annoverate tra le noiosità dell'avventura. Vide passare vicino a lei la driade. " Ehi Arbea, ma il tuo corpo è fatto di carne o di corteccia o di tutte e due le cose insieme? Ti crescono mai dei fiori sul corpo?

RINNEGATI - 11/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

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Banedon ascoltò con attenzione le parole di Damien ed anche quelle di Ulderì. Annuì ad entrambe le osservazioni e quindi si sedette su di una sedia prima che Ulderì parlasse con Ayame per capire l'ubicazione del vecchio mulino. " Non era mia intenzione separarvi, davvero, pensavo solo che un gruppo di due persone desse meno nell'occhio di un gruppo di tre o quattro. In realtà avevo pensato di lasciare te " disse rivolto a Damien, " con il gruppo della barca perchè mi sembra tu ne potresti prendere il comando. Che ne pensi?  Poco fà non ho menzionato Ulderì perchè volevo parlargli di persona prima di chiedergli di venire con me e Lok'Tar. Lok'Tar l'ho escluso da quelli del gruppo della barca per ovvii motivi di peso ed ingombro. Io mi sento al sicuro al fianco del mezz'orco, ma se insistite potrebbe accompagnarci Ulderì, che ne pensate? " Il chierico sbadigliò ancora una volta. " Sono stanco... " disse lapidario. 

RINNEGATI - 11/09/1000 - di Arbèa, Trotìk e Ulderì

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FLASHBACK (Prima dell'intervento di Banedon) Un abbraccio, di fronte a tutti, poteva essere frainteso. Ma Ulderì non se ne fece scrupolo. Terminata la risposta di Ayame, il suo viso si illuminò: si illuminò nel buio della notte, e nel buio dei suoi pensieri. Così, il bardo si avvicinò alla sacerdotessa e la abbracciò. Non diede tempo ad Ayame di replicare con un abbraccio di risposta né con uno schiaffo di rifiuto. Le si discostò esclamando:  "Ottimo, Ayame! Ora che ricordo, il quadro del sogno potrà essere completato! Non ricordavo né la mia domanda a Gustav, né la sua risposta. Può essere che quel maledetto di Gustav mi abbia dato da bere qualcosa pur di farmi dimenticare la mia domanda e la sua risposta: se l'ha fatto, è perché ha ritenuto che si trattasse di informazioni importanti. Dunque, carissima Ayame e cari amici, Gustav mi aveva detto che il cavaliere è Achabus Akorros, fondatore della città.  Ebbene, questo Achabus, a detta di Gustav, sconfisse un temibi

RINNEGATI - 11/09/1000 - DAMIEN

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GDR Damien ascoltò attentamente il piano di Banedon, il quale era sicuramente ben pensato, tranne che per un particolare voluto oppure no....lui e Lok'Tar sarebbero stati divisi. Intendiamoci, non che la cosa fosse un problema in tempi normali, molte volte hanno diviso il loro cammino, seppur per brevi periodi, in base alle necessità del momento. In questo momento però no, a suo parere non era il caso di dividersi: ancora non aveva ben capito cosa fosse successo poco prima tra il chierico ed Ulderì, quella strana comunicazione tra loro celata allo sguardo degli altri presenti. Bisognava indagare e probabilmente e ritenne che era giunto il momento, quello di avvicinarsi ad Ulderì per chiedergli spiegazioni. Prima però, decise di obiettare al piano di Banedon, fece un passo avanti e chiese la parola: "Banedon, il tuo è sicuramente un bel piano, molto accurato nei particolari, proprio come questa difficile missione richiede. Ritengo però poco opportuno che solo due elementi

RINNEGATI - 11/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

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Nessuno sembrava volersi prendere la briga di decidere o comunque di prendere il comando del gruppo. Si fece allora avanti Banedon con fare sicuro. Dapprima cercò con lo sguardo Ulderì, poi fece letteralmente un passo in avanti e disse così. " Va bene, mi sembra dunque di capire che ci divideremo... Arbea, Ayame e Brandibacco si dirigeranno al mulino e tutti gli altri andremo al vecchio faro ad affrontare una dei Rinnegati. Corretto? C'è qualcuno che vuole cambiare gruppo? ". Fece una breve pausa per lasciare che chi volesse parlare lo facesse. Dato che nessuno parlò riprese, o almeno era sul punto di farlo quando un gruppo di guardie cittadine entrò nella zona del porto da nord ed alcune torce iniziarono a muoversi sulle mura cittadine rivolte verso il porto, illuminandole. Stava succedendo qualcosa, la guardia cittadina si era mossa e Banedon ci avrebbe scommesso una moneta d'oro che stavano cercando proprio loro. Riprese dunque con tono perentorio.

RINNEGATI - 11/09/1000 - LoK'TaR

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Lok'Tar scosse la testa. Sembrava che il gruppo era destinato nuovamente a dividersi in due. Una smorfia di disappunto si dipinse sulla sua faccia. Ma se quello era il volere degli spiriti allora Lok'Tar lo avrebbe rispettato. Ayame sembrava essersi chiamata fuori dalla possibile guida del gruppo, come se gli avesse letto nel pensiero ed avesse risposto ad una sua domanda. Per come la vedeva il mezz'orco non rimaneva che suo fratello di sangue, Damien. Si voltò verso di lui per capire quali erano le sue intenzioni e stava per avvicinarsi per domandarglielo quando incrocio il suo sguardo: era interrogativo, una smorfia di sospetto lo attraversava da sinistra a destra ed alcune rughe della fronte ne sottolineavano l'importanza. Lok'Tar rimase sorpreso, ma non riuscì a capire cosa stesse preoccupando il mezz'elfo. Si guardò intorno, ma non notò nulla. Erano tutti  lì ed a parte Banedon che sbadigliò platealmente gli altri neppure si stavano muovendo. In

RINNEGATI - 11/09/1000 - DAMIEN

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GDR Per Damien era il momento di farsi aiutare dalla magia per recuperare le forze, durante gli ultimi avvenimenti aveva subito delle ferite moderatamente importanti e doveva per forza intervenire. Chiuse gli occhi ed estraniandosi mentalmente da tutto quello che lo circondava, cercò quel punto dentro di sè dove attingere alla sua forza magica. Grazie alla sua esperienza ed abilità, in breve tempo lo raggiunse e subito il tatuaggio di Mielikki sull'avambraccio destro cominciò a risplendere di una luce blu, che andava via via intensificandosi sempre più, fino ad avvolgerlo su tutto il corpo. L'incantesimo fu breve e con un buon risultato: proprio mentre la luce blu andava  affievolendosi, il mezzelfo avvertì un grande benessere, aveva recuperato in questo modo molte energie vitali. Rinfrancato, aprì gli occhi ed eseguì sottovoce una breve ma intensa preghiera alla sua Dea, che ancora una volta era intervenuta in suo aiuto. Finito poi di ringraziarla, si guardo' intor

RINNEGATI - 11/09/1000 - Ayame (& Brandibacco)

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Quante aspettative su di lei, pensò Ayame... Dalle parole di Banedon allo sguardo risoluto di Lok'Tar che si posava indagatore su di lei (anche se come al solito il Mezzorco sembrava prediligere l'azione alle strategie) ed ora Ulderì, che la interrogava... Riflettè un momento... Sì, si ricordava del momento a cui si riferiva il Bardo...  Aveva accennato appena entrati alla locanda di Gustav all'affresco sulla parete che raffigurava un drago verde affrontato da un eroe a cavallo di un cervo, ed aveva chiesto all'oste se il prode impugnasse un'ascia o un martello da guerra, e se il dipinto raccontasse un fatto realmente accaduto o fosse una leggenda... Erano domande un po' strane, e le era sembrato che fosse uno stratagemma del Bardo per saggiare il carattere e le intenzioni dell'oste. Ripetè tutto ciò ad alta voce a Ulderì, e ribadì: "Avventurieri, anzi, amici, vi ringrazio per la fiducia che sembrate accordarmi, ma io non sono un condottiero, o almeno

RINNEGATI - 11/09/1000 - di Ulderì

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Vista la determinazione di Ayame, Ulderì si aspettava che gli altri seguissero l'indicazione della sacerdotessa: il mulino, che inizialmente non sembrava così importante, poteva essere invece la chiave di svolta, e diventava quindi, secondo la sacerdotessa, prioritario. La presa di posizione di Lok'Tar, quindi, stupì un poco il bardo. Forse, conoscendo meglio il mezz'orco, non avrebbe dovuto meravigliarsi, ma sperava che il richiamo all'importanza della fiducia reciproca portasse tutti a seguire le nuove indicazioni date da Ayame. Ulderì notò segni di stanchezza nel gruppo: uno sbadiglio di Banedon era segno evidente che era ora di riposare, e per riposare occorreva prima decidere. Colse lo sguardo di Lok'Tar, che guardava Damien ed Ayame: forse il mezz'orco si aspettava che fosse uno di loro due a prendere la decisione. Non era certo Ulderì a poter tirare le fila: all'arrivo ad Akorros era stato allontanato dal gruppo, e non poteva pensare di poter avere u

RINNEGATI - 11/09/1000 - LoK'TaR

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Lok'Tar si alzò da terra e rimase in piedi con tutti i suoi due metri e dieci di altezza, gli occhi rossi ad indagare ognuno dei suoi compagni, con la faccia dipinta di rosso, con la sua pelle verdastra che di tanto in tanto riluceva alla luce della luna. Era stato in silenzio fino ad allora, ma ora che la confusione regnava sovrana nella sua testa, decise di parlare. Il mezz'orco non ci stava capendo più nulla. Prima dovevano andare su un'isola nel mezzo del lago, poi sembrava dovessero assaltare un faro, poi dovevano dividersi, poi attaccare tutti insieme ed ora si parlava di un mulino e si accennava nuovamente a dividersi; era davvero troppo per la mente di Lok'Tar. " Facendo così non andremo da nessuna parte! E mi sta venendo il mal di testa! " sbottò! " Non ne capirò niente di strategie... lo so... fosse per me attaccare a testa bassa è sempre la cosa migliore, in forze, insieme. " prese fiato. Si stava agitando, ma non voleva esag

RINNEGATI - 11/09/1000 - di Arbèa, Trotìk e Ulderì

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Entusiasmo. Arbèa lo provò, e lo manifestò con un sorriso. Un mulino, quindi, esisteva effettivamente. Il faro poteva essere esplorato da altri, lei avrebbe seguito Ayame al mulino: "Io vengo al mulino! Voglio vedere cosa c'è!" Soddisfazione. Trotìk ne fu invaso. Dalle parole dei vari avventurieri, capì subito che si trattava di qualcosa d'importante. Una missione. Il topo non ne faceva parte, era solo un ingranaggio di una macchina più complessa, ma avrebbe fatto di tutto pur di tornare all'azione, pur di dimostrare a sé stesso che avrebbe potuto ancora entrare in battaglia. A Trotìk non fu molto simpatico Brandibacco, perché aveva detto chiaramente che le barche non gli piacevano, ma diede credito ad Ayame, la quale aveva ipotizzato che si potesse raggiungere il mulino anche via lago. Non conosceva il mulino, non sapeva se effettivamente l'ipotesi di Ayame era corretta, ma pur di non perdere l'occasione si lanciò: "Allora, io ho sentito che parl

RINNEGATI - 11/09/1000 - Brandibacco & Ayame

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NON GDR Dunque, cari figlioli, le parole di Brandibacco e Ayame vi sono sembrate sibilline? Non vi risulta nessun mulino fuori città ma solo un vecchio faro? In realtà un mulino solitario c'è, eccome, come allo stesso modo i nostri due avventurieri un po' di confusione l'hanno fatta, a dire il vero... Quindi hanno intenzione di chiarire i dubbi suscitati... GDR Brandibacco ascoltò con attenzione Banedon, scrollò un attimo la testa e parlò: "Hai ragione, amico mio, forse sono stato un po' confusionario: intendevo, come ho detto, che il piano iniziale è ormai impraticabile e che io mi recherei al mulino... in realtà "mulino" l'ho detto perchè mi è rimasto in testa da poco fa: stavo parlando con Ayame di ciò che ci è successo quando eravamo separati, dei segnali che ci siamo lasciati, degli indizi trovati e delle esperienze che ciascuno di noi ha vissuto, e sono stato molto colpito da quello che Ayame ha scoperto girovagando da sola per la città: