Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2022

RINNEGATI - 12/09/1000 - di Arbèa, Isurus, Trotìk e Ulderì

Immagine
E' un problema se gli strumenti musicali vengono a contatto con l'acqua. E' un vero peccato se vengono totalmente immersi in un liquido. E' un sacrilegio se vengono abbandonati in un lago. Eppure, ad Ulderì non venne in mente altra soluzione. Avrebbe rischiato di affogare. Provò a slacciarsi lo scarpone destro, ma non riuscì; con il sinistro non provò nemmeno. A fatica, si tolse l'armatura di cuoio, e a malincuore si sfilò lo zaino. Parzialmente liberato dal peso di questi oggetti, riuscì finalmente ad avanzare di qualche metro verso la riva. Dopo cinque o sei bracciate, si voltò per guardare il liuto. Era notte, faticò ad individuarlo. Ma dopo qualche secondo, eccolo lì: la sagoma tondeggiante, marrone scuro, galleggiare sull'acqua. Il bardo lo guardò, per un ultimo saluto al compagno di taverna, come si saluta un amico fedele che sta irrimediabilmente annegando. Le onde lo muovevano facendolo roteare adagio su sé stesso. Ulderì attese che il moto lo facesse vo

RINNEGATI - 12/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

Immagine
  NON GDR Come sempre questo sarà un post di servizio, con una breve parte finale di tipo interpretativo, che su questo blog viene caratterizzata con la sigla GDR. La prima parte sarà una descrizione delle azioni dei personaggi in questo nuovo round. Ci stiamo davvero avviando al finale? E chi lo sa? Lo decideranno i giocatori con le loro scelte ed i dadi, per cui stiamo a vedere!   Ricapitoliamo l'ordine di iniziativa e tuffiamoci subito in questo nuovo round: Trotik Ulderì Ariel Lylith Ayame Brandibacco Promethea Damien Arbea Isurus Graund Usul Lok'Tar Flynt Draghi Ed ora, un grosso in bocca al drago a tutti, che i dadi vi assistano. Trotik Esclamò " Ehi, Uòter, soffocala! Entrale in gola! ". Fu solo in quel momento che il piccolo essere topomorfo si accorse di non sentire Uoter. Non sentirlo nel senso di sentire le sue parole, sentirlo nel senso di percepirlo. Non lo percepiva. C'era qualcosa che era andato storto, senza ombra di dubbio. Ulderì Nuotare verso la

RINNEGATI - 12/09/1000 - LoK'TaR

Immagine
GDR La lancia incandescente di Lylith saettò nell'aria come un serpente. Saettò per ben due volte. Nulla potè Lok'Tar contro quegli attacchi rapidi e precisi che lo colsero impreparato. Se già il morso della lancià fù doloroso, l'aggiunta del calore da essa sprigionato, non fece che aumentarne l'intensità. Il mezz'orco però non urlò per il dolore. Era stato cresciuto a non sprecare una così grande risorsa in battaglia. Il dolore doveva essere immagazzinato e rilasciato subito dopo, mutato questa volta in violenza barbarica.  Ligio ai principi con cui era stato allevato, ligio agli insegnamenti ricevuti e fedele alle tradizioni del clan Zulgur'Ub, Lok'Tar lasciò che il dolore si facesse strada dentro di lui, nel punto in cui lui voleva e subito, senza attendere oltre, lo fece risalire con velocità fino alla bocca, arrichendolo di rabbia ed odio, ingredienti che mutarono il dolore in violenza barbarica. L'urlo che accompagnò entrambi gli attacchi ne era pr

RINNEGATI - 12/09/1000 - di Arbèa, Isurus, Trotìk e Ulderì

Immagine
Lo schianto della coda sulla Maelstrom fu di quelli che lasciano senza parole. Nel senso che ciascuno degli avventurieri esclamò parole di paura, o di rabbia, o di stupore, ma il fragore dell'impatto le coprì totalmente. Ancora oggi, in qualche taverna, nei momenti di noia si discute su quali furono le parole pronunciate da ciascuno dei malcapitati.  Arbèa vide Ayame, con i vestiti rovinati dalle schegge di legno, far capolino sul lato di babordo, quello meno rovinato: fu contenta nel constatare che la sacerdotessa si era ripresa grazie alle cure di Brandibacco. Voleva evidentemente aiutarla, ma la driade preferì rimanere concentrata su quello che stava facendo. Nella sua mente, si pose qualche domanda: "Chissà se Graund continuerà ad eseguire gli ordini che gli ho dato? Là in fondo al mare probabilmente non può sentire la mia voce, però l'acqua non è molto alta, perciò può mantenere i piedi ben saldi sugli scogli sommersi... Speriamo...".  Mentre pensava questo, si a

RINNEGATI - 12/09/1000 - Ayame

Immagine
NON GDR Solo come promemoria: su richiesta della giocatrice, al momento è il sottoscritto (Dungeon Master) a gestire il personaggio di Ayame. GDR Ripresasi dalle brutte ferite subite pochi istanti prima, grazie soprattutto all'aiuto dell'amico Brandibacco, Ayame si alzò in piedi e fece due passi per allontanarsi da Promethea. Vide con piacere il bastone del Warlock mutare in serpente il quale si avvinghiò alla gambe della loro avversaria. In bocca aveva ancora il sapore di quella nebbia che pochi istanti prima tutto avvolgeva nel suo sogno, nel suo viaggio verso un altro mondo. Si ricordò di non aver provato paura. Sapeva bene che il volere degli dei non può essere contrastato e che la loro mano governa le vite degli uomini, eppure era grata di essere ora lì, anche se in pericolo, in uno scontro molto arduo. Era felice di essere insieme ai compagni. Anche se la sua presenza era sempre marginale, anche se le piaceva rimanere in disparte, anche se la sua natura schiva e taciturna

RINNEGATI - 12/09/1000 - Brandibacco

Immagine
NON GDR Ricordo per dovere di cronaca che, su richiesta del giocatore, al momento è il master a controllare Brandibacco. GDR " Colpisci alle gambe Kaa, alle gambe, ALLE GAMBEEEEEE!!! " L'incitazione di Brandibacco nei confronti del serpente stritolatore su rapida, veemente e diretta! Chissà poi perchè lo chiamò Kaa, non sapeva mica il nome di quell'animale, e come avrebbe potuto d'altronde. Nella testa dell'halfling c'era l'immagine del serpente che si avvinghiava alla gambe di Promethea e che dunque si associava alla stretta dell'elementale della terra per paralizzare ulteriormente la loro avversaria. L'immagine che il Warlock si era costruita in mente pochi istanti prima prese forma proprio sotto i suoi occhi, esattamente come l'aveva immaginata. La cosa aveva qualcosa di legato al destino, alla preveggenza. Mentre cercava di fare alcuni passi indietro per allontanarsi dal corpo a corpo, di consueto una zona dove non si trovava molto a su