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RINNEGATI - 12/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

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GDR Dopo pochi passi il drago rosso aprì le ali e prese il volo. Quando giunse sopra il gruppo, non disse nulla, non una parola, semplicemente spalancò la bocca e... ...soffiò! Soffiò tutto l'odio ed il rancore che aveva dentro per quel gruppo di avventurieri che aveva creato tanto scompiglio in quello che era il suo piano di riconquista del potere, di ritorno ad antichi fasti, di gloria e di ricchezza. Vomitò non solo una terrificante pioggia di fuoco, ma anche disprezzo per l'enorme contrattempo che sarebbero state le due morti di Promethea e Lylith. Ci sarebbe voluto molto tempo per rimpiazzarle. La prima sensazione che percepirono fu quella della tremenda forza dello spostamento d'aria che si creò, poi subito dopo li raggiunse il boato del fuoco incandescente diretto verso di loro ed infine il calore. Si trattò di una sensazione indescrivibile. Il risultato di tutto quello che seguì non fu altro che morte e devastazione. Tutto andò a fuoco per consumarsi in breve tempo,

RINNEGATI - 12/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

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GDR Sorpresi dall'evento appena occorso, parte del gruppo sollevò Damien e lo aiutò ad alzarsi. Non ci fu molto tempo per stare a rimuginare su quanto appena accaduto, se ci si sarebbe potuti comportare diversamente o altro ancora, infatti arrivarono pressochè subito Ulderì, Isurus, Ayame e Arbea. Finalmente erano nuovamente tutti insieme. Un veloce ragguaglio su quanto era successo a Promethea, per quelli che non lo sapevano ed a Lylith, per quelli che erano appena giunti; appena lo stretto necessario per inquadrare l'attuale situazione e per avere qualche elemento in più per prendere la decisione più saggia. Bisognava decidere cosa fare ed in fretta perché, lo scontro tra i due draghi sembrava essersi intensificato in violenza e potenza. Lo si capiva dal rumore e dalle urla, di inequivocabile dolore, provenire da ambo le parti. L'urlo che riempì l'aria fu come quello di un lampo caduto a poca distanza. Un ruggito di inequivocabile pena saturò la testa di tutti quanti.

RINNEGATI - 12/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

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GDR Il rumore assordante dello scontro tra i due draghi stava sovrastando ogni cosa. Le due bestie si stavano sfidando a viso aperto, senza risparmiarsi ogni genere di colpi. Se qualcuno si fosse fermato ad osservare con calma quello scontro titanico, avrebbe potuto facilmente notare che assomigliava più ad una rissa tra due esseri che si odiano, piuttosto che ad uno scontro tra due creature intelligenti, fatto di finte, di tatticismo e di strategia. Qui si stava parlando di uno scambio di colpi senza soluzione di continuità. Colpi violenti e non ragionati. Colpi sferrati per fare male, per annientare. Non c'era altra motivazione nelle artigliate che i due draghi si stavano scambiando, non c'era altro nei morsi o nei colpi di coda. A guardare quella mattanza non si sarebbe potuto dire se uno era in vantaggio rispetto all'altro. Il cielo, quasi a voler contrastare quell'orribile visione, era terso, di un azzurro che solo poche giornate potevano vantare. Il sole era ormai

RINNEGATI - 12/09/1000 - LoK'TaR

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Il grande mezz'orco strabuzzò gli occhi quando vide comparire dal nulla quello strumento musicale. Subito pensò di essere sotto l'effetto di qualche magia o fungo della foresta. Comparvero nitidi alla mente i ricordi di diversi pomeriggi passati con i suoi giovani amici della tribù dei Zul'Gurub nei meandri della foresta vicina al villaggio alla ricerca dei funghi "Sogna sogna"; così li chiamava Arkan il vecchio sciamano. Quando la tromba suonò, Lok'Tar tornò in sè, sorridendo sornione, come un gatto che ha in pugno il topolino impaurito che sta cacciando. Dalle parole della sua avversaria capì che tutto quel baccano era opera della piccola pestifera, ed il sorriso da sornione mutò in compiaciuto. La realtà del momento lo costrinse a tornare serio e concentrato perchè arrivò rapido e fulmineo il primo attacco di quella maledetta che stavano affrontando. Riuscì a schivare il primo colpo di lancia, ma nulla poté contro il secondo. La lancia lo raggiunse al fianc

RINNEGATI - 12/09/1000 - Ayame

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NON GDR Ricordo, per dovere di cronaca, che al momento questo personaggio è gestito dal vostro simpatico Dungeon Master di quartiere. GDR Ayame urlò ad Arbea. " Non riesco a salire, scusa! Qui in fondo la situazione è piuttosto critica... non ci sono proprio appigli. ". Poi la giovane sacerdotessa ascoltò le parole di Arbea che la invitavano ad andare ad aiutare Lok'Tar e Damien. Avrebbe voluto risponderle che preferiva aiutarla e che non aveva senso lasciarla indietro, quando vide la Driade manovrare con la corda, ancorarsi e sparire all'interno della nave. " Ehi, cosa diamine ti è saltato in mente? Questa nave rischia di andare in mille pezzi a breve...vieni fuori di lì? " Ayame decise di non seguire le indicazioni di Arbea. Non voleva fare l'uccello del malaugurio, ma il pensiero di quel ponte della nave che ora era in verticale, con il costante rischio di ricadere a terra, di andare in mille pezzi, non la lasciava per nulla tranquilla. La sacerdotess

RINNEGATI - 12/09/1000 DI - ArIeL

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La piccola gnometta, sempre parzialmente nascosta dalla grande lastra di pietra, una volta facente parte della pavimentazione del cortile del castello dell'isola, ora completamente distrutto; sbirciò in direzione di Lok'Tar e Damien dopo avergli urlato di darsi una mossa con la loro avversaria. Si affacciò e vide Lylith in ginocchio, nella sua forma originale (o era quella di prima, quella diavolosa, la sua forma originale?) e rimase ad occhi aperti e la bocca aperta. Damien aveva l'arma puntata alla gola. - Ah bè, se bastava quello, vi avrei urlato contro prima! - pensò tra sè e sè. Poi fece un bel respiro, trasse dolcemente Pimkie dalla tasca della cintura, lo accarezzò e lo portò alla spalla, sollevandolo con il palmo della mano. Il coniglietto dalle lunghe orecchie si appollaiò sopra la spalla destra e si strusciò al collo di Ariel. Gonfiò il petto ed uscì dal suo nascondiglio ad ampie falcate (ampie per una gnometta come lei) per dirigersi dritta verso quella che ormai

RINNEGATI - 12/09/1000 - Brandibacco

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NON GDR Come sempre e come mi sembra doveroso fare, segnalo solo che al momento il warlock halfling è gestito dal sottoscritto Dungeon Master. GDR Assicuratosi che Trotik, tutto sommato, stesse bene, sorrise nel sentire come il topo antropomorfo non avesse perso la voglia di parlare. L'halfling si guardò intorno ed effettivamente vide Lok'Tar, Damien e, dietro ad una grossa lastra della pavimentazione del piazzale, ora conficcata nel terreno, anche Ariel. Sorrise nell'accorgersi dei compagni ed annuì alla richiesta di Trotik di andare in loro soccorso.  Mentre si avvicinavano di corsa, Brandibacco continuava a lanciare un'occhiata al terribile combattimento tra i due draghi che si stava svolgendo non troppo distante. Quel trambusto, quei colpi, la possibilità di danni collaterali, come erano avvenuti pochi istanti prima, stava facendo crescere un poco di angoscia dentro di lui. Notò all'improvviso che il demone contro cui stavano combattendo ora Lok'Tar, Damien

RINNEGATI - 12/09/1000 - Damien

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  GDR La lama infuocata colpì inesorabilmente la demone ed identica sorte ebbe la lama di Lok'Tar. Un attimo dopo un senso di forte stanchezza invase il corpo di Damien...era difficile per lui tenersi in piedi, figuriamoci impugnare l'arma...essa infatti cadde al suolo proprio mentre l'incantesimo della lama infuocata svanì del tutto. Ansimando, scivolo' sulle proprie ginocchia, palesemente esausto. Nel frattempo intanto,  Lylith cambiò nuovamente forma tornando la bella elfa dei ghiacci e dalla sua bocca uscirono a fatica strane parole...Achab che doveva proteggere chi gli voleva bene e non l'ha fatto...cosa potevano significare? per un attimo poi, fu quasi intenerito da quel pianto che pareva così reale...ma fu solo un attimo appunto, poichè subito la sua mente fu invasa dalle immagini di morte e distruzione procurate dalla demone. Nuova rabbia dono' rinnovata energia al druido, che raccolse a terra la sua arma e la punto' alla gola della demone. Sarebbe s

RINNEGATI - 12/09/1000 - di Arbèa, Isurus, Trotìk e Ulderì

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E' un problema se gli strumenti musicali vengono a contatto con l'acqua. E' un vero peccato se vengono totalmente immersi in un liquido. E' un sacrilegio se vengono abbandonati in un lago. Eppure, ad Ulderì non venne in mente altra soluzione. Avrebbe rischiato di affogare. Provò a slacciarsi lo scarpone destro, ma non riuscì; con il sinistro non provò nemmeno. A fatica, si tolse l'armatura di cuoio, e a malincuore si sfilò lo zaino. Parzialmente liberato dal peso di questi oggetti, riuscì finalmente ad avanzare di qualche metro verso la riva. Dopo cinque o sei bracciate, si voltò per guardare il liuto. Era notte, faticò ad individuarlo. Ma dopo qualche secondo, eccolo lì: la sagoma tondeggiante, marrone scuro, galleggiare sull'acqua. Il bardo lo guardò, per un ultimo saluto al compagno di taverna, come si saluta un amico fedele che sta irrimediabilmente annegando. Le onde lo muovevano facendolo roteare adagio su sé stesso. Ulderì attese che il moto lo facesse vo

RINNEGATI - 12/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

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  NON GDR Come sempre questo sarà un post di servizio, con una breve parte finale di tipo interpretativo, che su questo blog viene caratterizzata con la sigla GDR. La prima parte sarà una descrizione delle azioni dei personaggi in questo nuovo round. Ci stiamo davvero avviando al finale? E chi lo sa? Lo decideranno i giocatori con le loro scelte ed i dadi, per cui stiamo a vedere!   Ricapitoliamo l'ordine di iniziativa e tuffiamoci subito in questo nuovo round: Trotik Ulderì Ariel Lylith Ayame Brandibacco Promethea Damien Arbea Isurus Graund Usul Lok'Tar Flynt Draghi Ed ora, un grosso in bocca al drago a tutti, che i dadi vi assistano. Trotik Esclamò " Ehi, Uòter, soffocala! Entrale in gola! ". Fu solo in quel momento che il piccolo essere topomorfo si accorse di non sentire Uoter. Non sentirlo nel senso di sentire le sue parole, sentirlo nel senso di percepirlo. Non lo percepiva. C'era qualcosa che era andato storto, senza ombra di dubbio. Ulderì Nuotare verso la

RINNEGATI - 12/09/1000 - LoK'TaR

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GDR La lancia incandescente di Lylith saettò nell'aria come un serpente. Saettò per ben due volte. Nulla potè Lok'Tar contro quegli attacchi rapidi e precisi che lo colsero impreparato. Se già il morso della lancià fù doloroso, l'aggiunta del calore da essa sprigionato, non fece che aumentarne l'intensità. Il mezz'orco però non urlò per il dolore. Era stato cresciuto a non sprecare una così grande risorsa in battaglia. Il dolore doveva essere immagazzinato e rilasciato subito dopo, mutato questa volta in violenza barbarica.  Ligio ai principi con cui era stato allevato, ligio agli insegnamenti ricevuti e fedele alle tradizioni del clan Zulgur'Ub, Lok'Tar lasciò che il dolore si facesse strada dentro di lui, nel punto in cui lui voleva e subito, senza attendere oltre, lo fece risalire con velocità fino alla bocca, arrichendolo di rabbia ed odio, ingredienti che mutarono il dolore in violenza barbarica. L'urlo che accompagnò entrambi gli attacchi ne era pr

RINNEGATI - 12/09/1000 - di Arbèa, Isurus, Trotìk e Ulderì

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Lo schianto della coda sulla Maelstrom fu di quelli che lasciano senza parole. Nel senso che ciascuno degli avventurieri esclamò parole di paura, o di rabbia, o di stupore, ma il fragore dell'impatto le coprì totalmente. Ancora oggi, in qualche taverna, nei momenti di noia si discute su quali furono le parole pronunciate da ciascuno dei malcapitati.  Arbèa vide Ayame, con i vestiti rovinati dalle schegge di legno, far capolino sul lato di babordo, quello meno rovinato: fu contenta nel constatare che la sacerdotessa si era ripresa grazie alle cure di Brandibacco. Voleva evidentemente aiutarla, ma la driade preferì rimanere concentrata su quello che stava facendo. Nella sua mente, si pose qualche domanda: "Chissà se Graund continuerà ad eseguire gli ordini che gli ho dato? Là in fondo al mare probabilmente non può sentire la mia voce, però l'acqua non è molto alta, perciò può mantenere i piedi ben saldi sugli scogli sommersi... Speriamo...".  Mentre pensava questo, si a

RINNEGATI - 12/09/1000 - Ayame

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NON GDR Solo come promemoria: su richiesta della giocatrice, al momento è il sottoscritto (Dungeon Master) a gestire il personaggio di Ayame. GDR Ripresasi dalle brutte ferite subite pochi istanti prima, grazie soprattutto all'aiuto dell'amico Brandibacco, Ayame si alzò in piedi e fece due passi per allontanarsi da Promethea. Vide con piacere il bastone del Warlock mutare in serpente il quale si avvinghiò alla gambe della loro avversaria. In bocca aveva ancora il sapore di quella nebbia che pochi istanti prima tutto avvolgeva nel suo sogno, nel suo viaggio verso un altro mondo. Si ricordò di non aver provato paura. Sapeva bene che il volere degli dei non può essere contrastato e che la loro mano governa le vite degli uomini, eppure era grata di essere ora lì, anche se in pericolo, in uno scontro molto arduo. Era felice di essere insieme ai compagni. Anche se la sua presenza era sempre marginale, anche se le piaceva rimanere in disparte, anche se la sua natura schiva e taciturna

RINNEGATI - 12/09/1000 - Brandibacco

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NON GDR Ricordo per dovere di cronaca che, su richiesta del giocatore, al momento è il master a controllare Brandibacco. GDR " Colpisci alle gambe Kaa, alle gambe, ALLE GAMBEEEEEE!!! " L'incitazione di Brandibacco nei confronti del serpente stritolatore su rapida, veemente e diretta! Chissà poi perchè lo chiamò Kaa, non sapeva mica il nome di quell'animale, e come avrebbe potuto d'altronde. Nella testa dell'halfling c'era l'immagine del serpente che si avvinghiava alla gambe di Promethea e che dunque si associava alla stretta dell'elementale della terra per paralizzare ulteriormente la loro avversaria. L'immagine che il Warlock si era costruita in mente pochi istanti prima prese forma proprio sotto i suoi occhi, esattamente come l'aveva immaginata. La cosa aveva qualcosa di legato al destino, alla preveggenza. Mentre cercava di fare alcuni passi indietro per allontanarsi dal corpo a corpo, di consueto una zona dove non si trovava molto a su