RINNEGATI - 10/09/1000 - LoK'TaR

Non si rese conto che il combattimento era finito. 
Non si rese conto di Klaus che usciva di soppiatto dalla locanda. 
Non si rese conto di nulla di quello che stava succedendo intorno a lui.
E tutto questo mica perchè era stupido, ma semplicemente perchè per lui, lo scontro non era ancora finito. Si era fissato. E quanto un mezz'orco si fissa su una cosa, auguri gente.

Per Lok'Tar il pericolo era imminente. Il mago invisibile doveva essere lì e poteva attaccare nuovamente. Doveva scovarlo. Doveva stanarlo.


Stanarlo. 

Ma certo. 

Come quando da bambino lo portarono alla sua prima battuta di caccia all'orso. Fu quella la prima volta in cui vide come si caccia un orso. Lo trovarono nella sua tana e lo fecero saltare fuori lanciando diverse torce all'interno. Una volta fuori l'orso si trovò a dover seguire un percorso obbligato fatto di lance, spade, rami e rocce ammassati, fino a giungere in una piccola radura ai piedi di una grande parete rocciosa. Lì non potendo proseguire e messo con le spalle al muro l'orso venne catturato.

Stanarlo. 

Nel suo menare fendenti a caso qualcosa cambiò, man mano che spaccava sedie e tavoli, lo faceva facendo volare i pezzi in giro in maniera tale che si accumulassero e formassero una specie di barriera. Prendeva i tavoli intorno a sè e ribaltandoli li lanciava nel punto in cui serviva. 
Avrebbe fatto un percorso verso l'angolo a nord-est della taverna. Si trattava di una specie di imbuto che condueva proprio a quell'angolo. Lo avrebbe fermato ed avrebbe così protetto il suo branco da quel pericoloso nemico.

Stava schiumando dalla bocca tanta era la foga. Non era sicuro di poter trattenere ancora per molto la rabbia che sentiva salire dentro. A breve sarebbe esplosa ed allora avrebbero parlato solo più le spade più di quanto non lo avessero fatto fino a quel momento.

Non pago di quello che stava facendo si lanciò dietro il bancone e prese tutte le bottiglie di vetro che trovò ed iniziò a lanciarle a terra nel salone dove prima c'erano i tavoli. Le bottiglie cadevano e si rompevano in tanti piccoli pezzettini, non appena impattavano con il pavimento.

-Ed ora cammina sui vetri, mago da strapazzo. Lok'Tar ti stanerà!-

Un pensiero semplice ma chiaro, limpido e diretto.

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