RINNEGATI - 10/09/1000 - Ariel

Risoluta. Convinta. Impavida. 
Tre caratteristiche della piccola gnometta che non avresti pensato di associarle al momento del tuo primo incontro. 
Se non ci arrivava con la magia, Ariel non aveva paura di buttarsi nella mischia. Lo faceva e basta. Forse era incoscienza, come diceva sempre Zio Franky, quello che la vedeva più spesso perchè abitava più vicino.

"Prima o poi picchierai la testa Gnomina Ciota".

Quella era la frase che era solito ripeterle quando la coglieva con le mani nella marmellata e quello era il nomignolo con cui la chiamava. A proposito, solo a lui era consentito chiamarla così.

Si mise a correre e con un balzo fu sul bancone della locanda che percorse correndo e mulinando con quelle sue gambette e quelle sue scarpette rosse e gialle. Quando arrivò al fondo del bancone mise la mano sotto il mantello verde e ne trasse fuori un lungo pugnale, Spillo. Lo puntò dritto contro quel losco figuro ed urlando per farsi sentire sopra le urla di Damien che nel frattempo veniva colpito da Usul, comunicò al mezz'orco di non preoccuparsi che l'avrebbe difeso lei.

Nonostante l'urlo ci fu qualcosa di armonioso in quel suo modo di dire al mezz'orco quella frase, detta la quale, piantando bene i piedi sul bancone di mise in posizione di difesa, piegò le ginocchia e si piegò quasi su se stessa per offrire al proprio avversario meno porzione di corpo come bersaglio (non che prima ce ne fosse molto, vista l'esigua statura).

Sorrise.

Aveva un buon presentimento per il proseguio di quello scontro, nonostante la scarsa esperienza e nonostante il bastone di Brandibacco, che vide passare a pochi centimetri dal ginocchio di Lok'Tar, che intanto si stava alzando in piedi. Nonostante le urla di Usul per la ferita ricevuta da Damien e nonostante l'alabarda di Isurus, che vide oltrepassare il loro avversario senza colpirlo ma carezzando la guancia di Lok'Tar.

Sorrise.

Era un'inguaribile ottimista o forse una sognatrice. 

Ma come diceva sempre zio Franky "Gnomina ciota...lei canta ed il ciel l'aiuta!"

E così fece anche quella volta. Cantò. Non cantò per altri, cantò per se stessa e lo fece in un piccolo posticino del suo cuore.

Le parole che sussurrò al proprio cuore facevano più o meno così.

Piccina piccina
Piccina picciò
Fatti piccola 
e non ti colpirò
Piccina piccina
Piccina picciò 
Se dovesse servire
ancor più piccola io mi farò

NON GDR
Movimento: rimane ferma
Azione: continua con la posizione di difesa


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