RINNEGATI - 10/09/1000 - LoK'TaR

Il grande mezz'orco si sentiva piccolo come uno gnomo. Era gambe all'aria, con cestini, tovaglie, candele, boccali ed altre cianfrusaglie addosso. Strinse le mani per saggiare l'impugnatura delle sue armi, ma queste strinsero quello che si rivelò essere un ravanello da una parte e la gamba di una sedia dall'altra. Un inizio poco incoraggiante.
Da una parte era furioso per la magra figura che aveva fatto finendo a terra, dall'altra preoccupato perchè nella sua testa si era ormai fissata l'immagine di un mago molto potente che era invisibile e che si trovava nel centro della locanda. L'ultima cosa che poteva pensare era l'identità del vero artefice del fatto che era finito gambe all'aria.

Si voltò su se stesso per poter poggiare le mani a terra, nel fare quel movimento si accorse della presenza di Zanna e Cigno sotto i resti di una grande brocca in terracotta andata distrutta e quello che sembrava essere del sugo di lepre al profumo di nocciole e funghi. Che spreco.

Raccolse le sue armi ed in quel momento iniziò a sentirsi meglio. Il suo ego ferito iniziò a stare meglio proprio nel momento in cui si stava per sollevare in piedi.  L'idea di impugnare le sue armi era qualcosa che gli dava forza e fermezza. 
Fu in quel preciso istante che il suo ego venne nuovamente affossato, quando vide la piccola gnometta balzare aggraziata ed agile sul bancone ed urlare nella sua direzione "Ti difendo io grande orso!". La guardò dal basso della sua posizione inginocchiata all'alto della sua in piedi, fiera ed impavida sul bancone. Lei, uno dei cuccioli indifesi del branco, una di quelle che doveva essere protetta da lui, che lo difendeva. Le parti si erano invertite o il mondo stava andando alla rovescia. 

Sorrise nella direzione della piccola Ariel come a ringraziarla del pensiero, ma poi si fece scuro in volto. Non avrebbe permesso tutto ciò. Lui doveva difendere il branco. Poi balzarono alla mente, come se qualcuno le stesse ripetendo, le parole "Grande orso! Grande orso!". 

Si era lui. Un grande orso. E gli orsi si alzano in piedi quando combattono. E quando si alzano in piedi, attaccano. Con violenza e determinazione. Sì. Si sarebbe alzato in piedi ed avrebbe attaccato. 

Poggiò allora un ginocchio a terra per sollevarsi. Fu in quel momento che vide Brandibacco volteggiare ed atterrare vicino a lui, in piedi. Fu ammirato di tanta agilità. Lo vide estrarre un bastone ferrato ed iniziare a rotearlo. Sentì l'arma passare a pochi centimetri dal proprio ginocchio e vide il colpo mancare. Questo lo spinse a poggiare le mani a terra, piegare in avanti la testa e spingersi in alto con le gambe per sollevarsi. Fu in quel momento che sentì l'aria muoversi a pochi centimetri dal proprio orecchio. Nell'aria riconobbe l'odore dell'acciaio e vide l'alabarda di Isurus che veniva ritratta senza aver trovato il bersagio.

- Ma per la miseria ma mi vogliono fare la pelle? Forse il mago invisibile li sta controllando e li sta manipolando per attaccare me. - questo pensiero ed altre domande riempirono in un istante la testa del mezz'orco, non che ci fosse molto da riempire in quella testa, ma sta di fatto che si riempì di pensieri rivolti a quel mago invisibile.

Era in piedi.

Ora doveva scegliere. Qual'era la minaccia più grande per il suo branco? Quel tizio malridotto davanti a lui o il mago invisibile nascosto chissà dove nella taverna? 

Sicuramente quest'ultimo, non c'erano dubbi.

NON GDR
Movimento: Lok'Tar si muove verso il centro della locanda
Azione gratuita: "Mostrati a me dannato e combatti con onore!"
Azione: Lok'tar mena fendenti a casaccio tutto intorno nella speranza di colpire il mago invisibile che pensa si stia nascondendo nella locanda.

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