RINNEGATI - 10/09/1000 - LoK'TaR

Il grande mezz'orco non era propriamente sobrio, diciamo pure che era alticcio, ma il suo istinto barbarico lo destò dal torpore giusto qualche istante per fargli capire cosa stava succedendo. Mettiamola così: nel cervello di Lok'Tar si formò una scena in cui sullo sfondo degli uomini di nero vestiti  stavano urlando, uno di loro, dopo una grande luce, cadde a terra. Altri uomini neri comparvero da un'altra parte, ed in tutto questo lo stufato di lepre si stava raffreddando e la birra di Balad'In si stava scaldando.


Un ribollire orchesco salì dentro lo stomaco di Lok'Tar, conosceva quella sensazione, era la stessa che compariva, puntuale come le piogge autunnali, quando scendeva sui campi di battaglia.
Si alzò d'improvviso in piedi, dimenticando di essere seduto sul fondo della panca, stretta tra il muro ed il tavolo. Praticamente inciampò e fu costretto a tornare seduto sul cuscino della panca.
Ruttò sonoramente e si pulì la bocca. Mise la mano sotto al tavolo ed afferrò Zanna, la sua ascia magica e Cigno, il martello da guerra ed usando le due armi come leva, le poggiò sotto il tavolo. Nonostante la sbronza sapeva bene quale era il suo posto durante uno scontro. Doveva avanzare in prima linea e proteggere i compagni. Il branco andava protetto in ogni occasione. Tra lui ed i suoi avversari c'era solo di mezzo quel maledetto tavolo...

NON GDR
Lok'Tar nel prossimo round ribalta il tavolo in avanti per farsi spazio ed avanza, armi in mano, in direzione dei tre individui sbucati dalla cucina (non penso possa già raggiungerli, ma nel caso, se ci riesce attacca con tutte e due le armi)

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