PROBLEMI NELLE TERRE ALTE - HENGIST - 16/07


GDR
Il corridoio Nord fu la scelta, presa di comune accordo dal gruppo avventurieri, deciso solamente a lasciare la miniera.
Con Pikel in testa, l'ascia saldamente stretta nella mano, i tre si avventurarono lungo il corridoio senza ricevere alcuna particolare sorpresa: i loro sensi erano tesi e all'erta, ma non notare niente di più inquietante delle ombre guizzanti delle numerose torce che illuminavo la loro strada.
Giunti all'incrocio con un corridoio che si apriva alla loro destra, la situazione, fortunatamente, non cambiò: nessuno in vista.

Ma, improvvisamente, il silenzio pesante che permeava l'interno della miniera venne spezzato da una serie di rumori caotici; risate gutturali, rutti cavernosi e canti in una lingua oscena e incomprensibile (almeno per il panciuto Chierico), giunsero soffocati dalla porta a Nord: i tre compagni vi si avvicinarono e scoprirono con facilità che erano estremamente simili al linguaggio parlato dagli Orchetti che avevano incontrato nei boschi e nell'accampamento al di fuori della miniera.

Notando che la porta si sarebbe aperta verso l'esterno, Hengist vi si parò davanti, guardando con espressione seria i prorpi compagni; quindi, sussurrando, disse:

"Sembra proprio che priva di incontrarci, il Goblin abbia portato davvero da mangiare a chiunque ci sia dall'altra parte!
Abbiamo davvero intenzione di aprire questa porta? Se sì, propongo che sia Morgon a spingere la porta e a scrutare all'interno: io e Pikel, armi alla mano, attenderemo ai lati dell'uscio... in modo da prendere di sorpresa chiunque cerchi di uscire dalla stanza."

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