PROBLEMI NELLE TERRE ALTE - GaMeMaStEr - 16/07

Tutto era tranquillo. La notte fonda avvolgeva tutto: suoni, colori e luci. Tutto intorno era buio. A parte una piccola luce. Un piccolo lume che lottava contro le tenebre. Avvicinandosi si iniziava a formare una piccola sagoma. Sembrava una casa. Sul piccolo promontorio a strapiombo sul mare (che non si vedeva, se ne sentiva solo lo sciabordare contro le pareti della scogliera, lontano lontano). 
 

Si ergeva, circondata dal nulla, una casa. Ad essere precisi era una locanda. L’insegna cigolante sopra lo stipite della porta recitava “La locanda alla fine dei mondi”. Pareti intonacate di bianco, zebrate da assi in legno marrone scuro. Il tetto di tegole nere si perdeva nella notte circostante. Avvicinandosi si scorgeva che la luce non era solo una, ma molte. Tutte le finestre del pian terreno erano ben illuminate.

Ormai sullo stipite della porta, l’individuo ammantato di nero, sentì del vociare provenire dall’interno. Voci, grida, risate e rumore di boccali che sbattevano uno contro l’altro. Qualcuno cantava e ci avrebbe scommesso, qualcuno stava anche ballando.
Aprì la porta  e fù subito investito dall’intenso profumo di stufato. Inconfondibile quel profumo. Guardò e sorrise. Diversi avventori stavano ballando al suono di un gruppo di tre persone. Trovò in un attimo la persona che cercava. Al solito tavolo. In fondo allo stanzone, tutto sulla sinistra.
Si sedette e con un cenno della testa salutò il tizio già seduto al tavolo.

Quello seduto al tavolo disse con voce profonda “Ben arrivato…amico mio!” sottolineando con la voce la parola “amico”.
Grazie” rispose l’altro di rimando. Secco. Con una voce un poco stridula e tagliente.
Dunque?” riprese l’uomo con la lunga barba rossa come i suoi capelli, sempre con la voce profonda. “Si può sapere il perché hai richiesto questo incontro?
Ho scoperto quello che stai combinando nel Karameikos. Pensi davvero che quella banda di cialtroni che hai messo su possa davvero fermare i miei piani? Il Karameikos sarà mio, intesi?
Oh andiamo, sei davvero così preoccupato? Hai organizzato questo incontro solo per dirmi questo? Ehi…due birre, grazie!” concluse il rosso.
L’altro individuo tolse il cappuccio lasciando intravedere una testa completamente glabra, tatuata con strani simboli arcani.
Oh vecchio mio, sei sempre il solito…pensi che il drago possa davvero fare qualcosa? Pensi che possa proteggerli? Ma perché hai questo debole per il Karameikos?
è la mia casa, io vengo da quel mondo e tu lo sai, non permetterò che tu ne faccia scempio!
Eh va bene…allora direi che vedremo chi la spunterà…buona questa birra…come sempre” concluse il tetro individuo tatuato.
L’altro rispose con un sorriso altrettanto bonario.
"Approposito...dì pure addio ai tuoi paladini...il Karameikos sarà mio..." aggiunse il pelato, lasciando scivolare sul tavolo una pergamena, prima di portare il boccale alla bocca.

Il tizio dai capelli rossi e dalla folta barba ebbe, solo per un istante, una sorta di sobbalzo, subito controllato. Ed anche lui bevve dal boccale.

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