RINNEGATI - 12/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

GDR

Sorpresi dall'evento appena occorso, parte del gruppo sollevò Damien e lo aiutò ad alzarsi. Non ci fu molto tempo per stare a rimuginare su quanto appena accaduto, se ci si sarebbe potuti comportare diversamente o altro ancora, infatti arrivarono pressochè subito Ulderì, Isurus, Ayame e Arbea.
Finalmente erano nuovamente tutti insieme. Un veloce ragguaglio su quanto era successo a Promethea, per quelli che non lo sapevano ed a Lylith, per quelli che erano appena giunti; appena lo stretto necessario per inquadrare l'attuale situazione e per avere qualche elemento in più per prendere la decisione più saggia. Bisognava decidere cosa fare ed in fretta perché, lo scontro tra i due draghi sembrava essersi intensificato in violenza e potenza. Lo si capiva dal rumore e dalle urla, di inequivocabile dolore, provenire da ambo le parti.

L'urlo che riempì l'aria fu come quello di un lampo caduto a poca distanza. Un ruggito di inequivocabile pena saturò la testa di tutti quanti. Quando gli avventurieri alzarono gli occhi videro una delle enormi zampe del drago rosso (Achab) conficcata per interno all'interno del fianco dell'altro drago (Nefarion). Quando la estrasse gli affilati e lunghi artigli portarono via carne e scaglie, lasciando un'ampia ferita sanguinante nel fianco dell'avversario. Ovviamente il drago rosso non perse tempo ed incalzò l'avversario che provò a spalancare la bocca per soffiare contro Achab. L'ennesima artigliata che lo raggiunse, rapida e letale, gli impedì di usare il Soffio, perchè la bocca venne chiusa con forza. Nefarion era in evidente difficoltà. La posa innaturale che aveva assunto per proteggersi il fianco lacerato dalla brutta ferita lo esposero al successivo attacco del drago rosso, un morso letale alla gola. Ancora una volta quell'attacco improvviso e letale produsse una grossa lacerazione nelle scaglie di Nefarion, esponendo la carne viva sottostante. Ora lo scontro non sembrò più perfettamente in equilibrio, il drago rosso sembrava assolutamente in vantaggio. Cosciente della nuova situazione Achab piombò sull'avversario con tutto il suo peso artigliandolo con le zampe posteriori e spingendolo a terra. L'impatto fu violentissimo. Tutta l'isola tremò. Nefarion era praticamente conficcato nel terreno, completamente sovrastato da Achab.

"FUGGITE SCIOCCHI!"

La voce cavernosa di Nefarion era rivolta al gruppo di avventurieri che si era appena riunito. Subito dopo entrambi i draghi, spalancarono la bocca e soffiarono. Il flusso di Nefarion rivolto dal basso verso l'alto impatto contro la pioggia di fuoco di Achab che spingeva in direzione opposta. Le due forse si eguagliarono per un solo istante, poi il flusso infuocato ebbe la meglio ed investì con tutta la sua impressionante potenza la testa dell'avversario. Le urla furono assordanti, ma poi cessarono. Nefarion non si muoveva più. La testa praticamente non esisteva più, era stata sciolta dal calore del fuoco nemico.

Il drago rosso posò le due zampe davanti a terra e richiuse le possenti ali. Osservò il suo avversario e quello che ne rimaneva. Passarono diversi lunghi istanti mentre il drago mantenne quella posizione, fermo come se fosse stato una statua, poi, con fare serpentino, voltò la testa in direzione del gruppo di avventurieri, puntando gli occhi carichi d'odio sull'intero gruppo. La faccia si allargò in quello che sarebbe potuto essere un grande sorriso. Anche lui era ferito, mostrava i segni del terribile scontro che era appena terminato, ma la sola presenza, la posa che aveva assunto e quello sguardo, bastarono per incutere un certo qual timore in ogni membro del gruppo, anche tra i più valorosi.

Il drago stava per muovere nella loro direzione, era evidente, scontato che da li a poco avrebbe percorso i cento metri che li separavano, con l'unico fine di chiudere quella partita una volta per tutte; ma successe qualcosa di profondamente inaspettato, vista quel momento di così grande pathos.

"DOVETE SVEGLIARVI, SI TRATTA SOLO DI UN SOGNO, CORAGGIO SVEGLIATEVI!"

"NON E' REALE!"

Poco distante da dove si trovava il gruppo era nuovamente comparsa la giovane donna, il fantasma che ormai da diverso tempo sembrava perseguitare i vari membri del gruppo. Questa volta, per la prima volta, le parole della ragazza si udirono per intero, anche se sembrarono piuttosto sibilline. La donna si stava sbracciando nella loro direzione. Stava cercando in tutti i modi di attirare la loro attenzione.

"MI CHIAMO SAMIRA E FACCIO PARTE DELLA CABALA, LIBERIAMO QUELLI COME VOI!"

"FIDATEVI DI ME!"

"ORA VENITE QUI, SVELTI!"

Se lo stupore li aveva fatti voltare, se le parole urlate dalla giovane avevano attirato la loro attenzione, rimasero letteralmente a bocca aperta quando alle spalle della ragazza comparve una figura da incubo.


Sovrastava la giovane in altezza di almeno mezzo metro e la voce con cui parlò fece venire la pelle d'oca. 

"Ah, siii, sei tu che da tempo disturbi la mia creazione. Siii, tu, piccola insolente. Siii, ora la pagherai molto cara... Siii ti troverò, e non te la caverai con una morte rapida, siii, sappilo!"

La giovane si voltò urlando, perchè quella figura inquietante l'aveva afferrata con un braccio e la stava attirando a sè. Era come se stesse facendo di tutto per portare la testa della giovane donna, che ne frattempo urlava e cercava di liberarsi, dimenandosi; all'altezza dei tentacoli, che nel frattempo si stavano chiudendo attorno al viso di Samira.

La giovane sparì nuovamente, così come era comparsa, altre volte, così come era scomparsa altre volte, anche questa volta, in un battito di ciglia non era più lì. Quell'essere dalla pelle violacea stava stringendo il nulla, l'aria. Sembrò sorridere prima di scomparire anche lui, come se non fosse mai esistito e prima di rivolgere alcune parole al gruppo di avventurieri.

"Siii, scusate l'interruzione, vi lascio al vostro amico!"

E nel pronunciare quelle parole, prima di svanire, indicò con una delle quattro dita della mano destra, lunga e nodosa come la radice di una vecchia quercia, il drago rosso che aveva appena mosso un primo passo nella loro direzione.

Dopo pochi passi il drago rosso aprì le ali e prese il volo. Quando giunse sopra il gruppo, non disse nulla, non una parola, semplicemente spalancò la bocca e...

CONTINUA...


NON GDR

Il post del Dungeon Master continua... per favore astenersi avventuriere ed avventurieri dallo scrivere fino a nuovo ordine!


Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!





Commenti