RINNEGATI - 10/09/1000 - LoK'TaR

La risposta del mezz'orco non si fece attendere e fu preceduta da un grugnito di approvazione per le parole di Damien.
"Sono con te fratello..."

Il mezz'orco, così come era per Damien, non amava i luoghi chiusi, amava il cielo stellato e l'aria fresca del mattino. L'idea di passare una notte alla locanda non lo entusiasmava, doveva però dire che la cucina della Lontra Sbronza era davvero notevole ed anche il bere era delizioso. Diciamo che in quel momento c'era in lui una lotta interiore degna delle canzoni dei bardi. Da un lato il suo spirito più profondo, che lo spingeva a starsene fuori; dall'altra il suo stomaco che urlava per continuare a stare seduto a tavola, a mangiare e bere fino all'indomani.

Il sospiro che precedette la frase lapidaria con cui rispose al druido fu il segno che la lotta era terminata a favoere di una delle due parti, quella più profonda del suo animo, quella che lo riportava alla sua vera essenza, quella fondante il suo essere un mezz'orco ed essere un barbaro.

Prese il boccale di birra che ancora aveva davanti a sè e che ancora era mezzo pieno, lo sollevò in un gesto plateale, lo portò alla bocca e lo trangugiò tutto d'un fiato. Quando ebbe finito lo  riposò sul tavolo con un sonoro tonfo, accompagnato da un rutto di gradimento ed una risata.
Si alzò in piedo spingendo in avanti il tavolo, facendo vacillare i bicchieri ed i boccali dei compagni. Prese in mano il martello da guerra e l'ascia che aveva appoggiato alle gambe del tavolo (non se ne separava mai). Controllò che il kilt fosse ben messo e rivolgendosi ai compagni comunicò "Noi usciamo a tenere d'occhio qua fuori..."


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