RINNEGATI - 10/09/1000 - Isurus

Se c'è una cosa che un abitante delle profondità marine come Isurus imparava presto era il valore della lentezza e dell'immobilità (in alcune occasioni). Ai cadetti della famiglia Olonath veniva insegnato a conservare le proprie emozioni, le proprie parole, le proprie forze, per poi colpire rapidi e letali. Ma quella della lentezza era una caratteristica che da quando si trovava in superficie, e specie in una città popolata come Akorros, in pochi sembravano avere o apprezzare.
Dopo l'incontro con Tròtik e l'accordo per il passaggio verso l'isola di Itheldown, il gruppo tornò alla locanda della Lontra Sbronza per incontrarsi con Banedon. Ma di Banedon, nessuna traccia.
A quel punto Damien e Lok'tar vollero uscire per controllare i dintorni della locanda, mossi dal sospetto per il mancato incontro con Banedon e dall'assenza di Klaus, l'oste.
Dopo poco dalla loro uscita anche Brandibacco si assentò, il Tritone pensò per andare a riposarsi un po'.
Al tavolo rimasero soltanto Isurus e Ariel.

Praticare la lentezza non significa certo non essere consapevole di ciò che succede attorno!
Senza spiaccicare nemmeno una parola, come sua abitudine - certo Ariel avrebbe preferito un compagno di tavolata un po' più vivace - Isurus rimase fermo immobile al proprio posto, continuando a bere e a mangiare come se nulla fosse, ma preparandosi mentalmente a qualunque possibile sorpresa.
Qualche ora prima, quando per la prima volta Klaus aveva cominciato ad adottare comportamenti strani e illogici, Isurus aveva reagito d'istinto dimostrandosi aggressivo. L'avrebbe rifatto, e sarebbe stato ben più convincente, se solo qualcosa gliene avesse dato l'opportunità.

Lok'tar e Damien tornarono dopo un po' e si risedettero al tavolo, spiegando a Isurus e Ariel di aver scoperto una misteriosa figura più che sospettosamente attratta dall'edificio della locanda (figura che, purtroppo, era scappata alle grosse mani del primo).
Poco prima di loro, però, Klaus aveva fatto ritorno alla Lontra Sbronza, trafelato ed evidentemente preoccupato: un solo cenno di saluto a Isurus e Ariel, e poi era scomparso in un corridoio adiacente alla scalinata verso il primo piano della struttura.
Poi, anche Brandibacco fece di nuovo la propria comparsa... e immediatamente fece intendere a tutto il gruppo di avere necessità di parlare con loro al di fuori della struttura. In un luogo meno affollato.

Isurus non disse nulla, ascoltò le parole di Lok'tar e Damien, registrò il comportamento di Klaus e l'invito di Brandibacco. Cominciava, forse, a collegare la storia dei primi all'atteggiamento del secondo, ma avrebbe preferito ripercorrere i passi dell'oste lungo il corridoio.
Ma forse Brandibacco aveva qualche ulteriore informazione utile.
Si alzò dal tavolo e disse soltanto:

<<Andiamo. Dicci quale che devi, Halfling>>.


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