RINNEGATI - 07/09/1000 - Arbèa e Ulderì

GDR
Appena Solomon presentò i nuovi avventurieri, il volto allegro del bardo mutò leggermente espressione. La fronte si aggrottò. Se ne accorse solo Arbèa: 
"Cosa c'è, Ulderì? Sei preoccupato da queste persone?" gli chiese sottovoce.
 "No, semplicemente mi ricordano qualcosa... Tutto bene, mi sembra gente in gran forma!" 

I suoi pensieri, al momento non esplicitati ai suoi compagni, non cancellarono la sua solita aria positiva. "Dunque... Qualcuno se ne va e qualcuno ritorna..." - rimuginava tra sè e sè - "Io non conosco questi signori, però alcuni di loro mi ricordano qualcosa... Vediamo... Damien Tanariel... Damien Tanariel... Ah, ecco: il protagonista di quella lunga canzone, quello che ride sempre e non riesce a smettere, si chiama Damien Tonariel con la 'o' ... Ecco, chi mi ricorda quel nome".
Si sedette, lo sguardo fisso a terra.

"E l'altro, Lok'Tar... Dunque, se non ricordo male, tra i vari nomi che Ayame e Brandibacco mi hanno citato c'è stato proprio questo Lok'Tar: ora ricordo! Era quando, insieme a Morgon, avevano avuto quella visione, con le rovine. Mi hanno raccontato che, nella visione, una voce proveniente dal castello esclamò 'Lok'Tar Dure Sha'mael!' Proprio così! Magari è solo un caso, ma dovrò parlarne ad Ayame e Brandibacco...".

Alzato poi lo sguardo sul birraio, ne scrutò la fisionomia.
"Questo halfling si materializza come dal nulla, e porta una rarissima barba rossa... Un halfling dalla barba rossa mi ricorda... mi ricorda uno gnomo dai baffi rossi... Ah, no, quello era il protagonista della lunga canzone del tipo che non può mai ridere... Dunque, un halfling dalla barba rossa... ecco, ci sono! Il gigante dalla cresta rossa, Thiamat, il drago amico di Thendara! Una coincidenza?" 

I dubbi di Ulderì erano solo frutti acerbi della sua creatività, di quella fantasia che doveva esercitare come menestrello, o in essi si celava qualche verità? L'intervento di Arbèa lo liberò per un momento dalle sue elucubrazioni:
"Senti, Ulderì, io ho preso tutti gli oggetti di Morgon come ci hai detto, ma non ha senso che tenga tutto io: tu tieni le pergamene, la loro custodia, l'inchiostro, la pipa, il tabacco e l'acciarino. Io prendo l'anello e la corda. Intanto do le gemme ad Ayame e la collana ed il bracciale ad Brandibacco - anche gli stivali, se non ricordo male già una volta li aveva persi".
Le rispose il bardo: "Ben fatto! Dividiamo i soldi con i nostri compagni, così: siamo in 4: ad ognuno 1 mp, 130 mo, 5 me, 10 ma. Il resto lo devolviamo a Solomon come offerta per il tempio. Che Halav ci protegga!".

Sbrigate le pratiche di divisione dei beni di Morgon, il bardo tornò sui suoi pensieri:
"Devo cercare di capire la vera identità di Lok'Tar e di Balad'In... D'altronde, anche se Ach'ab non è più qui - altrimenti la testa non sarebbe all'isola - dobbiamo sempre ipotizzare che si nasconda sotto le sembianze di qualcuno a noi vicino. Posso usare il medaglione ESP che ho nascosto addosso. Per fortuna ho un colletto alto."

Si avvicinò quindi ai nuovi compari. Accogliendoli con una forte stretta di mano ed un sincero sorriso di soddisfazione per aver trovato avventurieri che gli ispiravano forza e serenità, intonò una canzone in loro onore: "Dimezziamo i problemiii, raddoppiamo i tesoriii ! Con mezzelfi e mezzorchi siamo già a metààà...!"

NON GDR:
A Solomon andrebbero quindi:
-1 mp, 4 mo, 2 ma, 110 mr
Se qualcuno ha idee diverse sulla distribuzione degli oggetti, lo esprima e sia Ulderì sia Arbèa si adattano. Decidano Brandibacco ed Ayame che fare dei libri degli incantesimi e della bacchetta.

Master, quando l'occasione porta su argomenti inerenti la missione, Ulderì si concentra per utilizzare il medaglione ESP su Lok'Tar e su Balad'In. Su Damien non lo usa, tale è la fiducia che inspira in lui il mezzelfo.