RINNEGATI - 06/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

Nessuno sembrò voler accompagnare Ulderì ala ricerca di oggetti magici da acquistare per cui anche il bardo desistette (NDG - Come da indicazione via mail in privato).
Entrarono alcuni monaci con dei vassoi pieni di altre leccornie che lasciarono sul tavolo. C'erano pane e quelle che sembravano essere delle marmellate in vasetti di vetro, c'erano cestini pieni di frutta fresca, c'era anche della carne fumante accompagnata con delle patate e c'erano delle verdure. In diverse caraffe vennero versati acqua, birra e vino.
I servitori presero la panchina rotta da Ulderì per portarla via e quando quest'ultimo fece per aprir loro la porta (preso dal rimorso) si udì un sono "crack". Il pomello della porta gli rimase in mano. Sconsolato lo poggiò nel palmo della mano del monaco che lo guardò con aria stupita.

Dopo circa un'ora di tempo arrivò Solomon con Banedon.

"Messer nano, come promesso sono qui. Vogliano andare?"


Il gruppo uscì dal tempio insieme al Gran Maestro e Banedon. Erano sul ponte che collegava l'isolotto su cui sorgeva il tempio e la terra ferma, quando una voce alle loro spalle urlante richiamò l'attenzione di Solomon.

"MAESTRO... MAESTRO... UNA TRAGEDIA!"

Il giovane novizio che ansimante raggiunse il gruppo, riprese fiato per la corsa e continuò.
"circa dieci minuti fa abbiamo trovato nella sua cella di preghiera il giovane Regis in una pozza di sangue. Qualcuno gli ha tagliato la gola. I monaci cerusici dicono che è morto circa due o tre ore fa."

"Per Halav... ma cosa sta succedendo? Che l'anima di Regis possa essere accolta dal caldo sole di Halav. Me ne occuperò al mio ritorno. Ora torna al tempio e dai disposizioni che nessuno tocchi nulla fino al nostro ritorno."

"Noi andiamo... non abbiamo tempo da perdere..."

Fecero ancora un poco di strada quando Banedon si fermò d'improvviso.

"Un momento... fermatevi un secondo... ma se Regis è morto circa due ore fa, come faceva ad essere nella stanza con noi poco più di un'ora fa? Ho un cattivo presagio e vorrei sbagliarmi... ma fatemici ragionare ancora un poco sù, intanto andiamo a recuperare il vostro amico."

Arrivarono al laboratorio di Morthimer. Suonarono la campanella fissata sulla porta ma nessuno venne ad aprire. Provarono allora a bussare e la porta si aprì al primo battere su di essa.
Entrarono. 
C'era molta confusione. Attrezzi e boccette gettati a terra. Pezzi di vetro e carte sparse ovunque. Non era proprio lo stesso posto che avevano visitato solo il giorno prevedente per consegnare il corpo di Morgon.
Passarono al reparto delle celle frigorifere, dove diversi corpi giacevano in casse di legno circondate da enormi blocchi di ghiaccio.
Qui trovarono il povero becchino appeso ad un blocco di ghiaccio. Morto. Con un foglio conficcato nella bocca.
Solomon si fece avanti.
E dopo una breve preghiera rivolta ad Halav per l'amico scomparso, trasse dalla bocca il foglio e lo lesse.


"Penso non abbiate capito con chi avete a che fare. Volete venire sulla nostra isola? Volete fermare il nostro ritorno. Pensate davvero che l'ultimo a conoscere il rituale possa davvero sopravvivere, protetto da quegli avventurieri? Illusi.
Intanto mi prendo il corpo del vostro amico. Anzi, facciamo che me ne prendo solo una parte. Tanto per impedirvi di riportarlo in vita. Tanto per farvi capire con chi avete a che fare. Lasciateci in pace o sarà la vostra fine."

Il biglietto recava una firma.
"Il vostro affezzionato capitano Achab"

Trovarono la cassa con indicato il nome di Morgon, l'aprirono. Il corpo era stato privato della testa. Un taglio netto.

Di colpo si accorsero di quanto faceva freddo in quella stanza. Di colpo si accorsero di quanto faceva freddo intorno a loro. Di colpo si accorsero che avevano perso il loro amico per sempre.


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