RINNEGATI - 06/09/1000 - Arbea e Ulderì


GDR
"Vendetta!" fece eco Arbea. Tutti si volsero verso di lei, in attesa che proseguisse il discorso. Non proseguì. Sopo qualche istante di freddo silenzio, il bardo prese quindi parola, ponendo una mano sulla spalla dell'halfling:
"Beh, non disperiamo. La magia è una cosa molto potente. Io, come bardo, non ne conosco che poche possibilità, eppure so che esistono maghi e chierici molto potenti. Ed uno di questi è qui con noi." 
Si inchinò verso Solomon:
"Maestro. Affronteremo la missione anche senza il mago. Ma alla nostra impresa, se ne affianca un'altra. E' una questione di teste. C'è una testa marcia, una testa persa, e una testa matta. Tutte vanno ritrovate. Con la testa marcia - beh... dai... - forse ci incontreremo. Per la testa persa, credo che ritrovandola ed unendola con il corpo, si possa ancora fare un tentativo. Occorre sguinzagliare uno dei vostri adepti per seguire eventuali tracce, o usare uno dei vostri incantesimi di divinazione. Inoltre, ecco che una testa matta ci potrebbe aiutare: Maestro, è possibile mandare qualcuno a parlare con il mago che è in grado di individuare la posizione delle persone? Vive o morte che siano, un pezzo qua ed un pezzo là, ehm... scusate... Intendo dire, insomma, che si potrebbe mandare qualcuno con un pezzo della tunica di Morgon a chiedere dove si trova la testa: è una domanda alla quale forse il buon Phistandalius saprebbe rispondere".
L'atmosfera era inevitabilmente pesante. Nessuno osò incrociare lo sguardo di Pikel, tutti consci che più di ogni altro il nano era scosso dalla situazione. Tutti guardavano a terra, indecisi sulle parole da esprimere. Era forse troppa la speranza di Ulderì? O rimaneva un barlume, un'idea capace di contrastare la perentoria sentenza di Achab?
Nel silenzio che seguì, il bardo si chinò verso il corpo di Morgon:
"E' bene recuperare gli oggetti del vostro amico. Che siano di memoria o di reale aiuto, devono stare nelle vostre mani".

NON GDR
Se nessuno si oppone all'azione di Ulderì, il bardo cerca nella tunica del mago, in eventuali suoi borselli, e sul suo corpo per verificare la presenza di oggetti. Naturalmente svolge queste azioni con delicatezza. Se qualcuno si oppone, smette immediatamente.

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