RINNEGATI - 06/09/1000 - PIKEL


GDR

Pikel era già  sulla porta quando avvertì la magia arrivare a lui. Si fermò sul posto abbassando la testa e chiudendo gli occhi, il corpo sempre rivolto verso l'uscita. Terminato il messaggio di Ulderì rispose sussurrando:" Ulderì...ancora poco ci conosciamo...evidentemente. Capisco il tuo bisogno di forze combattenti al servizio del gruppo ma non funziona così: dici che andandomene vi condannerei a morte certa? Credimi, lo farei anche restando. Ho perso la forza di alzare un'arma, quella forza che deriva dal combattere per i propri ideali e che ti spinge ad affrontare ogni pericolo con coraggio. L'ho persa perchè quegli ideali io li ho traditi. Ho tradito me stesso. Ho tradito i miei avi, la mia gente. Non ho più nulla da dare e sono nauseato da tutto. Dalla violenza, dalle armi...da tutto. La mia via ora è complicatissima...devo trovare qualcuno o qualcosa che mi aiuti a perlomeno convivere con il mio dolore, altrimenti non ha più senso questa vita. Necessito di questa ricerca, qui e subito. La mia decisione è quindi irrevocabile, che tutti voi lo capiate o meno...non posso fare altrimenti. Che gli dei vi proteggano amici...addio"


E fu così che oltrepassò l'uscio e se ne andò, senza fare vedere a nessuno dei presenti le lacrime che scendevano sul suo viso.

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