RINNEGATI - 09/09/1000 - Ulderì

GDR - FLASHBACK (08/09/1000)

Guardando i carri davanti a sé, il bardo provò un senso di orgoglio misto a timore. Si confidò con la driade:
"Quanti avventurieri...! E' la prima volta che faccio parte di un gruppo così numeroso. Io così inesperto, mentre questi ne hanno viste di tutti i colori. Riconosco che hanno avuto molta fiducia a raccontarmi tutto ciò che hanno passato. Quanti mostri, quanti nemici, quanti portali... Per me, tutto questo erano solo canzoni. Storie lette, storie ascoltate, poco importa se fossero vere o inventate: l'importante è che ci fosse qualcosa da raccontare. Questa invece è gente che fa sul serio! Li vedo così sicuri di sé, con pochi dubbi. A volte sembrano addirittura più ottimisti di me!".

Trovandosi in fondo alla carovana, Ulderì cercò di imparare qualcosa dagli atteggiamenti dei compagni. Attraversare un bosco, gestire il rapporto con le guardie, tutto sembrava così semplice per gente abituata a ben altri problemi. O forse, iniziò a pensare, il fatto di esser stati così vicini alla morte in situazioni estreme li rendeva un po' troppo prudenti nelle situazioni che apparivano più tranquille. I dubbi del giorno precedente riaffiorarono. Lok'Tar e Balad'In... anche se nei loro discorsi nulla appariva di strano: il primo, taciturno, ben bilanciato dalla spensieratezza del secondo.

Approfittò dei momenti di sosta, mentre accompagnava Ayame, Ariel e Brandibacco, o Arbèa nella ricerca di legna per il focolare della sera, per esplicitare loro i suoi pensieri (NON GDR -vedi post precedente), sempre molto attento a non farsi sentire dagli altri. In un paio di occasioni, trovandosi avvicinato da Lok'Tar o dai servitori di Balad'In, preferì usare la magia per non essere scoperto.
"Sentite, raramente io sono così dubbioso, eppure stiamo sottovalutando la situazione. La vostra è una storia di contraddizioni, di tradimenti. Pensate a Thendara, che si è fatto passare per una brava persona, 'Il Protettore della terra di Haven'. Nessun essere buono - così potente - si farebbe aiutare da un drago rosso. Credetemi, io non ho mai visto un drago rosso, eppure ho ascoltato molti eroi parlarmi sempre male dei draghi rossi: sono creature malvagie, che stringono alleanza solo con altri malvagi. E poi, che fa il buon Thendara? Vi regala la Maelstrom con Achab. Thendara sapeva benissimo chi era Achab: vi ha messo nelle sue mani. Non posso esserne certo, ma questa è la mia convinzione".

I compagni con cui si confidò non chiusero subito il discorso, mostrandosi incuriositi dalle riflessioni del bardo, che continuò mentre raccoglieva rami di faggio:
"E che dire di Lok'Tar? Mi avete riferito che nella vostra visione la voce disse "Lok'Tar Dure Sha'mael!" (NON GDR - vedi post del 3 aprile 2018). Ebbene, come si chiama uno degli immortali rinnegati? Il nome scolpito sulla statua è proprio Sha'Mael! (NON GDR - vedi post del 2 dicembre 2018) ".

Sconsolato dal fatto di non riuscire a trovare altro che rami verdi, pensò quindi di cercare qualche fungo prelibato.
"Non dobbiamo sottovalutare questi esseri. D'altronde, non possiamo opporci ad enti così potenti. Dobbiamo sapere che siamo deboli, al servizio di un padrone che non possiamo combattere, contro nemici che non possiamo sconfiggere. Pensateci bene: Achab, Promethea e Lilith, con i loro elementali, il centauro, la belva distorcente, il troll, il gigante delle rocce. E mandano gente come noi contro essere così potenti? La missione che ci hanno raccontato è fallita in partenza. Siamo qua per qualche altro motivo, e dobbiamo cercare di scoprire quale. Dobbiamo capire però qual è il loro vero obiettivo, e scegliere il male minore". 

Constatando che i funghi da lui trovati erano tutti velenosi, proseguì:
"Sotto le spoglie dell'halfling dalla barbetta rossiccia potrebbe nascondersi Thiamat. Potrei rilevare i suoi pensieri, ma verrei facilmente scoperto. Lo stesso vale per Lok'Tar.
Ora, l'unico modo è cercare di portare il discorso su qualche tema che li riguarda, e sondare la loro reazione, ma senza andare in profondità".
Notò che gli amici, oltre a raccogliere rami secchi, erano riusciti a trovare anche qualche prelibato porcino. Arbèa manifestò aperta convinzione nella tesi di Ulderì, mentre Ariel, Brandibacco ed Ayame rimasero al momento in un pensieroso silenzio.
Tornato al focolare con il solito sorriso, il bardo impugnò il liuto e intrattenne la compagnia con una storia interessante sui mostri. La prima storia parlava, ad un certo punto, di un drago rosso buono, mentre la seconda citava i nomi di alcuni importanti avventurieri, uno dei quali si chiamava Sha'Mael.

NON GDR
Ulderì tenta l'uso del medaglione nei momenti topici delle storie da lui raccontate, focalizzandosi per pochi istanti sui pensieri superficiali di Balad'In e poi di Lok'Tar. L'intento è quello di carpire un rapido pensiero, ad esempio del tipo "un drago rosso buono proprio come me" o "toh, guarda, parlano di me". Al momento preferisce non approfondire.

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