RINNEGATI - 09/09/1000 DI - ISURUS

"CHI VUOLE ESSERE IL PRIMO? FATEVI SOTTO"

L'essere, gigantesco nelle dimensioni e con la pelle di un colore a metà tra il verde, il grigio e il marrone, i capelli corvini e le pupille di un rosso acceso, si fece largo tra la folla di esseri umani assiepata attorno a Isurus senza troppa difficoltà. Portava un mantello e una lunga tunica in due parti con alcune rune che il tritone non riusciva a interpretare e, in mano, stringeva un martello da guerra e un'ascia da battaglia.

Isurus lo guardò con curiosità (oltre che con il sospetto che riservava a qualunque cosa, nelle terre di superficie): aveva incontrato, nei suoi primi vagabondaggi, alcune delle creature che in lingua Comune venivano identificate con il nome di "Orchi". Erano enormi masse di muscoli e sete di sangue, letali più per la forza bruta che per lo stile di combattimento vero e proprio.
Ma questo era differente, almeno nell'aspetto fisico. Le asperità del volto erano leggermente, ma sensibilmente, addolcite da qualcosa che agli occhi di Isurus ricordava le stesse persone che abitavano Akorros e i suoi territori circostanti.
Aveva qualcosa di... umano, per così dire. Forse. L'esperienza che aveva con gli esseri umani era esattamente come quella che aveva con tutte le altre creature di superficie: a dir poco scarsa.



Un'altra figura, più piccola ma comunque di stazza umanoide, seguì la grossa creatura armata raggiungendo Isurus al centro della folla furiosa.
In quest'altro personaggio, il tritone notò gli stessi tratti umanoidi nascosti sotto il profilo orchesco del primo, resi ancora più docili da qualcosa che non avrebbe saputo dire con certezza ma che lo facevano assomigliare al fusto rigido e flessibile di una pianta (subacquea o di superficie che fosse): aveva occhi chiari e penetranti, molto astuti, una barba rossiccia abbastanza folta e i capelli raccolti in una crocchia sulla nuca. E, soprattutto, non smetteva di parlare, rivolgendosi in modo chiaramente amichevole al primo personaggio.

Per la pinna del Mandersal, chi erano questi sconosciuti? E, soprattutto, per quale ragione si stava schierando al suo fianco?
Non aveva chiesto lui il loro aiuto, e di certo il principe degli Olonath non ne aveva bisogno!
Ma Isurus comprese ben presto che la folla ululante non gli avrebbe lasciato molto spazio per farsi domande. O per puntualizzare qualcosa.
Sguainò la spada dal fodero, senza dire nulla alle due figure che gli stavano al fianco. Poi assunse la propria posizione di battaglia con le armi bianche corte, pronto a scattare al minimo segno di (vero) pericolo.
Avrebbe potuto utilizzare una delle capacità magiche della propria specie?
Sì, forse. Anzi, probabilmente sarebbe stato il comportamento più tatticamente efficiente.
Ma da quando era entrato in taverna, da quando aveva ricevuto il primo insulto, aveva molta, moltissima, voglia di rispolverare un po' delle tecniche di combattimento del suo popolo.

NON GDR
Isurus, come scritto, sguaina la spada e si prepara per l'eventuale combattimento.
Nulla di più, per adesso!

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