09/09/1000 - Brandibacco (ed Ayame)

08/09/1000 (Flashback) - GDR

Brandibacco era rimasto come pietrificato... dalla decapitazione di Morgon e l'addio di Pikel in poi  aveva vissuto i successivi avvenimenti come in trance, in grado solamente di assumere le decisioni pratiche e di sopravvivenza, ma senza manifestare particolari emozioni o prendere parte in modo attivo alle vicende.
Aveva bisogno di elaborare il lutto.... Una sua particolare e alienante elaborazione per cambiamenti così importanti... e dolorosi.
Non prese con sè nemmeno l'armatura abbandonata da Pikel, un po' per rispetto, un po' per timore, un po' perchè era un'eredità ingombrante...
L'arrivo di Damien e Lok'Tar, la partenza per la missione, le congetture ed elucubrazioni di Ulderì, al momento il più attivo del gruppo, erano state lasciate un po' in disparte...

Infine, il secondo giorno di viaggio, il mezzuomo si scosse un po', ed iniziò a pensare seriamente alla missione in cui erano coinvolti, e a elaborare mentalmente un qualche piano d'azione...
"Per far sì che il sacrificio di Morgon non sia stato vano, e per far sì che non saremo noi i prossimi ad essere sacrificati, occorre essere estremamente lucidi, da ora in poi... La missione entra nel vivo, sicuramente Damien e Lok'Tar saranno ottimi compagni e molto utili... (mi spiace finora averli quasi ignorati, ma ci sarà tempo e occasioni per conoscerci meglio...)."

Una cosa però lo infastidiva: gli pareva che Ulderì, con le sue continue congetture, con il suo esasperante esaminare gli altri, con il suo non fidarsi, poteva minare l'equilibrio del gruppo e non permettere che si creasse il giusto clima per la missione (ovvero fidarsi dei nuovi compagni ed essere solidali nell'affrontare le vicissitudini che si sarebbero presentate).
Si era fermato a parlare con il Bardo in un'occasione, nei giorni precedenti, e alla fine aveva deciso per una decisione importante per il bene della missione...

09/09/1000 - GDR

La sera del terzo giorno di viaggio, quando finalmente giunsero ad Akorros, prima di decidere sul da farsi, notando il Bardo intento di nuovo a indagare, insinuarsi e borbottare, non ce la fece più e sbottò:
"Ora basta, Ulderì! In questa missione o ci si fida l'uno dell'altro, o sennò non si è utili alla causa! Pertanto se dobbiamo affrontare grandi difficoltà e pericoli nascosti, come temo che sarà, tu non ci sei utile! Se noi ora entreremo in città, tu, per il bene della missione, resterai qua!"
Tutti gli occhi furono su Brandibacco, non aspettandosi una tale reazione e volendo vedere come si sarebbe sviluppata la cosa. Anche Ulderì guardava l'Halfling, apparentemente senza tradire particolari emozioni...
"O tu o io! Se prenderai parte a questa missione, non lo farò io, anzi..." disse buttando simbolicamente a terra la fionda e lo spadino, "lascio gli Artigli del Drago seduta stante".
Risoluto, guardò negli occhi Ulderì, "...e questo, ripeto, solo ed esclusivamente per il bene della missione! Non prendertela, Bardo... Ayame" disse rivolgendosi alla Sacerdotessa " in questi ultimi tempi mi avevi avanzato in privato l'idea che almeno uno di noi era meglio che rimasse di retroguardia, in caso di pericolo, e non partecipasse direttamente alla missione... Pertanto, accetto la tua proposta, e ti chiedo: rimani tu qua all'ingresso della città di retroguardia, e controlla che Ulderì non venga con noi. Comunicheremo tra noi come ci siamo detti..."
Ayame annuì, senza parlare.
Brandibacco non fece troppo caso alle reazioni degli altri.
Per lui la decisione era presa. Sarebbero scesi ad Akorros, senza dare nell'occhio, prima dell'alba, se erano tutti d'accordo, ma senza Ulderì (ed Ayame che sarebbe rimasta di retroguardia ed a controllare il Bardo).
Altrimenti, non avrebbe partecipato alla missione. Non sarebbe più stato un Artiglio del Drago. Fine di tutto. Non c'era spazio per trattative. Prendere o...prendere!



NON GDR

Brandibacco è risoluto, e quando un Halfling si intestardisce su una cosa nulla lo smuove più...
Pertanto solo se Ulderì al momento si fa da parte per lui la missione procede...

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