RINNEGATI - 09/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

NON GDR
Mando avanti gli eventi. Se qualcuno volesse finire qualche dialogo o salutare i compagni, lo può fare in flashback.
Per Brandibacco: quando vorrai metterti in contatto con Ayame, come hai indicato nel tuo precedente post, non farlo con il blog ma con una mail privata indirizzata ad Ayame ed al sottoscritto.

Ulderì, Ayame, Arbea (immagino Arbea preferisca l'ambiente all'aria aperta piuttosto che quello di città, ma se non è così fatemi sapere) ed il sottoscritto continueranno da questo momento in avanti in privato e non sul blog, tutti gli altri continuano qui sul blog.

GDR
Gli animi erano parecchio su di giri. 
Lo strappo tra Brandibacco e Ulderì sembrò non essere ricucibile. La decisione sembrò dunque irrevocavile. Brandibacco, Lok'Tar, Ariel, Damien, Banedon e Balad'In sarebbero entrati in città, mentre Ulderì, Arbea  ed Ayame sarebbero rimasti lì, fuori città ad attendere i compagni.

Balad'In insistette per entrare in città quella notte stessa in quanto voleva consegnare il carico, incassare il suo denaro e fare ritorno a Darokin il prima possibile. Su questo fu piuttosto risoluto.

Fu così che arrivò il momento dei saluti.

Il primo gruppo si rimise in marcia con i carri, il secondo rimase lì a guardare gli altri proseguire con la missione.

La via per la città fu breve e durò una ventina di minuti. Arrivati in prossimità delle porte della città Balad'In esortò tutti a lasciar parlare lui. Sulle mura della città le torce erano accese e si poteva intuire la posizione di diversi braceri qua e là data la maggior intensistà di luce emanata.
Diverse guardie erano visibili nel loro giro di ronda sulle mure, tutte armate di balestra.
I due grandi battenti della porta della città erano ancora aperti. Grandi assi di legno tenute insieme da liste di materiale metallico davano una qualche aria di solennità a quell'ingresso.
All'approssimarsi della carovana una guardia si fece avanti con una torcia in mano, mentre una seconda si con una torcia in mano ed una spada sguainata rimase leggermente in disparte.

"Chi va là?"
"Sono messer Balad'In da Darokin, con un carico di birra per alcune locande della città"
"Oh buon vecchio Balad'In... ben arrivato. Avete fatto buon viaggio?"
"Che mi possano cavare un occhio se quello non è il giovane Pip. Ma ti sei fatto uomo, ragazzo mio. Non sapevo fossi entrato nella guardia cittadina.  Quando è successo?"
"Un mese fa..." disse sorridendo la guardia.
"E tuo padre sta bene? Quel vecchio beota mi deve ancora una rivicinta a scacchi... l'ultima volta sono quasi convinto che avesse spostato dei pezzi a mia insaputa...hahahaha!"
"Siete due bei tipi...ma... veniamo a noi...  dobbiamo solo controllare il carico, normale amministrazione. Vi lasceremo passare in pochi istanti! Solito carico di birra?"
"Certo ragazzo, la migliore della Repubblica!"

Le due guardie passarono in rassegna i carri e poi lasciarono proseguire la carovana.

Il gruppo entrò così ad Akorros.


Era ormai l'ora di cena quando varcarono le porte e da lì a poco sentirono dietro di loro il cigolio dei cardini delle porte della città che si chiudevano.
Bisognava trovare un posto dove passare la notte e dove mangiare.

Ma forse questa impellenza avrebbe dovuto aspettare ancora, infatti, proprio nel bel mezzo della strada, quella che sembrava essere una rissa, stava radunando diverse persone, che ostruivano il passaggio.

Diversi uomini ed anche alcune donne avevano cirdondato uno strano... essere.
Alla luce delle torce sembrava un essere antropomorfo di media altezza e dal fisico muscoloso e ben piantato, con le mani e i piedi palmati, la pelle squamosa di un azzurro chiaro, occhi neri e capelli lunghi e di colore verde smeraldo o almeno così sembrava da quella distanza.
Quello strano essere indossava una cotta di maglia – di un curioso e innaturale colore blu molto scuro - , una camicia chiara e un paio di calzoni beige lunghi fino alle ginocchia; oltre alle zaino, a cui era legata una balestra leggera, portava al fianco una spada e sulla schiena  un'alabarda dalla foggia particolare.


Il piccolo assembramento di persone lo aveva circondato e diversi stavano urlandogli contro.

"Ti scanniamo uomopesce..."
"Akorros non ti vuole, tornatene da dove sei venuto!"
"Vattene..."
"Devi morire..."
"Sei solo feccia..."

Qualcuno, nascosto tra la folla, scagliò anche una pietra all'indirizzo di quell'essere, mancandolo di poco.

La situazione iniziava a farsi calda, la tensione era palpabile, l'inizio di un linciaccio era nell'aria e sembrava non esserci in vista nemmeno una guardia.

NON GDR
Spero sia tutto chiaro, ora tocca a voi! Buona continuazione di avventura!

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