PROBLEMI NELLE TERRE ALTE - HENGIST - 15/07



GDR
Come previsto, Pikel rifiutò qualsiasi tipo di cura, sostenendo forzatamente che non avevano tempo di attendere: Hengist non si scompose, il mettere "la missione" davanti alle proprie condizioni di salute era tipico per un Nano.
Seguirono quindi le indicazioni di Morgon, nascosero i cadaveri dei due Goblin e dei due Orchetti e ritrovarono il prigioniero; per tutta la durata del combattimento, questi non aveva accennato alcun tipo di reazione... un po' strano, pensò il Chierico, ma era anche vero che non avrebbe avuto molte opzioni da vagliare.

Il gruppo si rimise quindi in cammino proseguendo la strada lastricata verso Est e, verso sera, si imbatté prima in un gruppo di fortificazioni recanti i chiari segni di attività orchesca e poi nel vero e proprie accampamento; appena giunti, Hengist rimase strabiliato dal gran numero di immagini arcane appartenenti ai Goblin e ai loro "cugini" Orchetti e Orchi: certo, erano creature selvagge e violente e Pelor in persona le avrebbe scacciate e uccise a ogni piè sospinto... ma in come ogni essere vivente si rapportava al soprannaturale c'era qualcosa che aveva sempre affascinato il panciuto Chierico.

Forse, pensò, era proprio questo che l'aveva portato a diventare un avventuriero senza perdere la propria fede.

L'accampamento era zeppo di tende di diverso tipo e colore (di certo trafugate a poveri viaggiatori malcapitati), ma ciò che attirò fin da subito l'attenzione di Hengist fu la grande porta di legno a ridosso della montagna che segnava il limite Nord dell'area: assomigliava all'entrata di una miniera... ma non capiva che cosa ci facesse in un accampamento di creature di quel genere!

Procedendo di un paio di passi verso il centro dell'accampamento e indicando la tenda più vicina a loro (verso Sud-Est e la loro destra), Hengist disse:

"Eccoci arrivati, quindi.

I padroni di casa potrebbero tornare in qualunque momento, dobbiamo sbrigarci.
Propongo di dividerci. Io inizio da quella tenda laggiù..."

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