RINNEGATI - 10/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

Alla reazione di Isurus il buon vecchio Klaus alzò le mani.

"Mi dizpiace, perdona me! Scusate foi tutti, io non folere... Olga, antiamo!"

L'uomo e la donna si allontanarono quasi di corsa ed il gruppo potè finalmente uscire dalla locanda come concordato. Quando si trovarono a circa un centinaio di metri dalla Lontra Sbronza, Banedon arrestò il gruppo. 

"Non vi è parso un comportamento strano quello tenuto Klaus? Non mi convince, qui gatta ci cova...voi andate al porto e cercate di ingaggiare qualcuno che non faccia troppe domande e che abbia una barca non troppo grande, che non dia nell'occhio, che sia facile da manovrare e che possa magari attraccare anche in piccole insenature, non sappiamo bene come sarà la costa sud dell'isola... io cercherò di tenere sotto controllo i movimenti dell'oste, ho un brutto presentimento... buona fortuna, ci rivediamo questa sera alla locanda, intesi?"

Finito di parlare attese ancora qualche istante per capire se qualcuno degli altri avesse qualcosa da dire e poi avvolgendosi nel proprio mantello e sollevando il cappuccio si allontanò tornando indietro verso la Lontra Sbronza.
 
 
Il gruppo proseguì dunque verso il porto posizionato ad est, quello delle merci in arrivo. Il porto si componeva di dieci moli sparsi lungo tutte le mura. Alle spalle dei moli vari magazzini adibiti allo stoccaggio delle merci erano appoggiati alle mura della città . Odore di pesce mescolato a profumi di spezie, sudore, legno e cibo pervadevano l'intero porto. Il vociare della gente si mescolava alle urla dei banditori, dei compratori, dei lavoratori che dovevano scaricare la merce, al rumore delle onde del lago che s'ingrangevano sulle rive ed al rumore del sartiame delle imbarcazioni che scricchiolava rumorosamente.

Il passaggio del gruppo non segnò particolare interesse nelle persone del porto, per la maggior parte umani dalla pelle brunita e cotta dalla fatica e dal sole, se non qualche segno di disprezzo per la vista del tritone e del mezzorco. Di tanto in tanto qualcuno cercava di fermarli per vendere loro del pesce, degli oggetti o del cibo. Solo una vecchia signora quasi piegata in due dagli anni, che riusciva a camminare solo appoggiata al bastone nodoso che teneva stretto nella mano destra, al vedere il gruppo ed in particolare i due individui, iniziò ad urlare ed inveire contro di loro, sputando nella loro direzione. A parte quello sporadico episodio però non successe null'altro.

Tutte le navi del porto erano particolarmente grandi, due alberi, tre alberi e non erano per nulla quello che il gruppo stava cercando. Dovettero arrivare all'estremo sud del porto per trovare forse quello che poteva fare per loro, ed era ormai quasi l'ora di pranzo, vista la posizione del sole. Si trattava di una barca con un solo albero, piccolina, fatta per non più di cinque o sei persone. A trafficare sul ponte della piccola imbarcazione c'era un esserino alto poco più di una bottiglia di vino, dalle sembianze di un topo antropomorfo. Stava sistemando alcune funi arrotolandole per benino. In vista non c'erano altre persone, o esseri, c'era solo quell'esserino tutto indaffarato.

Poteva essere lui il capitano della nave? Forse era solo un mozzo. Come saperlo? Certo che però quella nave sembrava fatta proprio su misura per le loro esigenze: era piccola, dava l'impressione di essere agile e veloce.

NON GDR
Volete continuare a cercare un'altra imbarcazione o provate ad ingaggiare questa?


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