RINNEGATI - 10/09/1000 - LoK'TaR


Le parole di Damien lo fecero fermare.
Si voltò verso il compagno di viaggio e di mille avventure, verso colui che sentiva vicino come un fratello. Sorrise all'immagine che gli stava suggerendo il mezzelfo.
L'acqua che scorre allegra e fresca proprio dietro casa. I bagni, le ore di pesca, le dighe costruitre con sassi e sabbia nell'infanzia. Sorrise di cuore. Il volto di aprì e si rasserenò in quel sorriso. Trovò anche la pace per parlare...

"Dici che non c'è nessun..."

La frase fu interrotta a metà dal grande fragore che fecero le cose ammassate, spazzate via da un martello scagliato dall'altra parte della stanza.
Lok'Tar rimase impressionato per la forza e la precisione del colpo che fecero volare all'aria pressochè ogni cosa. Rimase ancora più impressionato nel vedere che il martello tornò, sempre in volo, in mano al proprio padrone che lo riafferrò saldamente, come solo i nani sanno fare con un martello di tale forgia.

Lo sguardo di Lok'Tar si fece nuovamente serio vedendo che il vecchio nano con una benda sull'occhio gli si avvicinava, intimando a qualcuno non precisato di volere una birra ed un acciarino. Puzzava di birra e di tabacco. Lok'Tar continuò a guardarlo dritto negli occhi, dall'alto in basso. Serio. Come se stesse studiando un vecchio lupo della foresta di Hellscream. Non riusciva a capire se quel nano fosse un alleato o stesse cercando semplicemente guai. Lo aveva visto combattere, almeno alcuni istanti. Era riuscito nello scontro precedente a dare ogni tanto qualche occhiata. In realtà voleva vedere se suo fratello Damien stesse bene, e di conseguenza aveva visto anche combattere il vecchio nano.

Abbassò Zanna e Cigno e li rinfoderò con molta calma. Non tolse mai lo sguardo dal nano.

Aveva deciso. Gli vennero in mente le parole del suo vecchio nonno Trùmlin, un mezz'orco ben voluto da tutta la comunità, abile costruttore; in qualche modo quel vecchio nano guercio glielo ricordava.

"Spendi la vita a cercare di farti degli amici, tanto i nemici ti troveranno loro".

Si voltò ed andò al bancone. Tolse il tappo dall'unica botte ancora intatta. Prese due boccali e li riempì fino all'orlo. Facendo attenzione alla schiumetta finale, come gli aveva insegnato mastro Baladin nel viaggio da Darokin a qui. 
Tornò a porsi davanti al nano ed allungò uno dei due boccali.

"Dopo uno scontro prendo sempre molta sete!"

Senza aspettare che l'altro dicesse nulla e senza sbattere i boccali tra di loro, tradizione umana che trovava ridicola, con il rischio che c'era di spaccare il boccale e sprecare il prezioso contenuto, bevve in un sol sorso tutta la birra e sorrise.

Poi la sua attenzione si rivolse a suo fratello Damien. 

"Tutto bene, grazie! Pensavo ci fosse un mago invisibile..." e rispiegò nuovamente i suoi pensieri, per poi concludere "... grazie ancora Rametto Verde!".

Enfatizzò ovviamente le ultime due parole e sorrise di gusto all'appellativo che la piccoletta aveva riservato al druido.

Approposito, ma dove si era cacciata? E l'uomo pesce?

"Ehi, ma dove sono finiti Ariel ed Isurus?"

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