RINNEGATI - 10/09/1000 - ISURUS

Se il "gioco" che vedeva impegnati il grosso Mezzorco e il nano guercio che aveva aiutato il gruppo nella baruffa all'interno della locanda poco prima riuscì a strappare alcune risate a diversi dei suoi compagni, Isurus come suo solito non si scompose: l'interno della "Lontra Sbronza" era un disastro e quei due buzzurri si scambiavano rutti in libertà inondando di birra e schiuma il pavimento già coperto da pezzi di legno e frammenti di vetro... una scena che non ricordava di aver visto nemmeno nelle bettole peggiori del regno subacqueo in cui era cresciuto (e che di certo non avrebbero mai trovato posto alla corte degli Olonath).
Il tritone guardò i suoi compagni, i due "contendenti" e quelli che aveva incontrato nella piazza in silenzio, aspettando che qualcuno, finalmente, riportasse l'ordine.

Ci pensò Banedon il chierico a farlo... ma le sue parole non fecero altro che portare nuova preoccupazione nel cuore del guerriero: era chiaro che il corso d'azione che avevano intenzione di tenere nell'immediato futuro non poteva più essere intrapreso, Lilith (una dei Rinnegati che secondo quanto gli era stato spiegato il giorno precedente erano i loro principali avversari) aveva il controllo di gran parte della città e delle sue risorse e con ogni probabilità conosceva tutto di loro e delle loro intenzioni.
Un bel problema, certo.
Ma caratteristica fondamentale di ogni buon guerriero è essere sufficientemente saggio da comprendere che quasi nessuna tattica sopravvive al primo scontro diretto con il nemico. In guerra, come nella vita, rapidità e capacità d'improvvisazione erano fondamentali.


Damien e Ayame proposero di passare la notte in un luogo diverso dalla "Lontra Sbronza", sicuramente diventato troppo movimentato nelle ultime ore di quella notte, idea che Isurus accolse con un netto cenno d'assenso. La sacerdotessa, poi, suggerì di mescolare il folto e rumoroso gruppo con la marmaglia che sicuramente bazzicava nella zona del porto, anche questa un'illuminazione che probabilmente si sarebbe rivelata efficace... ma che, in più, scatenò nel tritone un'ulteriore idea.
Aveva accolto la nuova arrivata impugnando la propria alabarda, come al solito, ma doveva dire che gli aveva fatto proprio una bella impressione.

"Il ratto marinaio che abbiamo incontrato questa mattina - disse ad alta voce - , quello che avrebbe dovuto portarci all'isola. Cerchiamolo e facciamoci condurre da lui al faro abbandonato, appena possibile. Finora abbiamo soltanto reagito agli attacchi di questa Lilith, non ho intenzione di attendere la prossima imboscata senza far nulla. Ha ragione il druido, la coda di qualunque pesce smette di battere se gli tagli la testa".

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