RINNEGATI - 10/09/1000 - Brandibacco & Ayame

Brandibacco aveva approfittato della "pausa" - il combattimento era terminato, Isurus Ariel e Damien erano corsi dietro al locandiere (ormai era tardi per cercare di raggiungerli) e Lok'Tar e il Nano avevano iniziato quell'esilarante "sfida"- per rilassarsi un momento e far ordine nelle idee... O almeno ci aveva provato, poi Usul (aveva saputo che questo era il nome del Nano guercio) e Lok'Tar avevano iniziato quella stramba gara, e lui aveva accettato (e come, no?) di fare da arbitro... era un attimo di divertimento per allentare la tensione, tanto nella locanda al momento non c'era nessuno, e la fiducia che aveva nei suoi compagni usciti all'inseguimento era tale che sapeva che a breve li avrebbe rivisti...



La disfida era ormai all'apice, a colpi di bevute e di rutti... Il Mezzuomo, molto professionalmente da par suo, stava svolgendo il suo compito "istituzionale", quando... la porta si aprì per far entrare i suoi amici e... sorpresa! Con loro c'erano anche Banedon e... possibile? "Ayame!!" esclamò l'Halfling, con gioia.


Corse incontro alla Sacerdotessa, dimenticando per un momento la grande sfida, abbracciandole... le gambe (mannaggia sta spilungona...). "Che bello rivederti sana e salva... Avevo individuato lungo la via alcuni tuoi segnali, come d'accordo, e avevo capito che anche voi avevate preso alloggio in una locanda della città... Ma non sapevo come stavate e... Che ne è di Ulderì ed Arbea? Tutto a posto?"

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Ayame, un po' spaesata (tanti incontri, colpi di scena e sorprese nel giro di neanche un'ora...) guardò il suo amico in miniatura correre da lei, e le uscì un sorriso divertito... Dopo i pericoli della giornata gli incontri con Ariel e Brandibacco avevano sciolto un po' della tensione accumulatasi in lei ed adesso era un poco più serena... Stava per rispondere, ma fu Banedon, con la sua sonora risata prima e le carismatiche parole che seguirono a catturare l'attenzione di tutti.

Era giusto: non potevano rimanere ancora lì, in quella locanda, che sembrava essere stata rivoltata come un calzino, e che sicuramente ormai tutti sapevano essere la dimora degli "avventurieri" giunti da fuori città... Bisognava altresì decidere le prossime mosse, che inevitabilmente sarebbero state diverse rispetto al piano prestabilito, visti gli imprevisti che erano successi e la rete articolata tesa dai loro nemici, che si stringeva sempre più attorno a loro... Infine dovevano trovare un posto tranquillo per passare incolumi la notte e, non ultimo, radunare a loro anche Ulderì ed Arbèa!

La Sacerdotessa osservò per un attimo lo strano Nano Guercio che non aveva ancora visto sinora, ma che sembrava, seppur selvaggio nel suo aspetto e scontroso nello sguardo, una persona schietta, e dunque probabilmente fidata... Se era in compagnia dei suoi amici voleva dire che era stato accettato dal gruppo...
Si girò poi ad osservare... come lo avevano chiamato? Ah, Isurus, sì... l'uomo anfibio che aveva conosciuto poc'anzi... pareva un tipo molto determinato e di poche parole. Quanti nuovi visi! E quanto poco tempo per conoscerli a fondo... ma il tempo era proprio la cosa che non dovevano sprecare...

Fu allora che parlò Damien, ponendo l'accento sulla pericolosità dei nemici e sull'esigenza di andarsene di lì...

Visto che era anche la sua opinione, senza indugiare oltre Ayame parlò: "Esatto, senza perderci in ulteriori chiacchiere togliamoci di qui! Ci sarà tempo stanotte per discutere, una volta che saremo al sicuro e tutti insieme... Io, che so dove si trovano, vorrei presto tornare da Ulderì ed Arbèa, che ormai si staranno chiedendo che fine avrò fatto, e poi potremo cercare un rifugio... La mia idea è quella di andare verso il porto, un po' perchè in una zona di passaggio e magari in qualche edificio poco appariscente (eviterei le locande da adesso in poi) potremmo celarci meglio agli occhi delle spie nemiche, e poi perchè sarà più facile reperire informazioni utili mentre decidiamo il da farsi... Ovvio che dovremo dare il meno possibile nell'occhio, soprattutto se ci sono delle guardie già sulle nostre tracce."

La Sacerdotessa tacque un attimo per guardare tutti negli occhi (specialmente Banedon) e cogliere la risolutezza negli sguardi di ciascuno (a parte il Nano e Lok'Tar, in cui era più difficile per via dei fumi dell'alcol che sembravano aleggiare attorno alle loro pupille acquose...).
Poi terminò: "La mia proposta è questa: io, magari accompagnata da uno di voi per sicurezza, andrò a prendere Ulderì ed Arbèa, mentre voi, a gruppi o come ritenete più opportuno - lascio a Banedon definire il modo migliore - vi recherete senza dare nell'occhio in un luogo sicuro, dove anche noi il prima possibile vi raggiungeremo (tanto ormai l'ipotesi di muoverci in due gruppi distinti è naufragata: i nostri avversari sanno troppe cose...)... Dunque: chi viene con me? Banedon, o chi di voi ha una proposta valida, dove ci raduneremo tutti insieme?"

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