RINNEGATI - 03/09/1000 DI - MoRgOn

Quella grande luce lo stava letteralmente abbagliando.
Aveva già chiuso gli occhi e si era già portato le mani alla faccia per ripararsi, ma quella luce entrava dentro. Non c'era modo di ripararsi. Più saliva più questa diventava forte e pungente al tempo stesso.
Intorno a lui non sentiva alcun rumore. Il silenzio più assoluto.

D'un tratto aprì gli occhi.

Qualcosa intorno a lui era cambiato.


Non era più immerso in quell'oceano infinito di luce, ma si trovava in un qualche luogo scuro. I suoi occhi fecero fatica ad abituarsi a quell'ambiente. Dovette pazientare e lasciare passare alcuni minuti. Lui odiava pazientare.
Una torcia bruciava per terra e quattro figure iniziarono ad emergere dall'oscurità. Si tratta va di una donna, di un halfling, un nano ed un esserino volante che a mala pena riusciva a distinguere, non si era ancora abituato completamente all'oscurità.
Le tre figure erano rivolte verso il nano che a sua volta dava loro le spalle ed osservava un punto del pavimento.

Morgon si voltò verso l'alto e vide il cielo stellato, una corda che dall'alto veniva calata fino a terra e due figure, due ombre, lassù in alto. Sarebbe arrivato qualcuno di lì a poco, consigliavano di andare via al più presto.

Si voltò nuovamente verso il nano e riconobbe Pikel, il compagno di tante avventure; poi volgendo lo sguardo all'halfling riconobbe il buon Brandibacco e poi Ayame ed infine Ariel. I suoi compagni d'arme se ne stavano lì. Tutti immobili. Inattivi. Sembravano degli zombi.

"Ma che diamine state facendo lì? Sta per arrivare gente e dobbiamo andarcene... ".

Attese una reazione da parte loro. Non successe nulla.

"Ma che diamine vi prende per tutte le barbe di Phistandantilus... MA VOLETE DARVI UNA MOSSA?"

Mentre parlava si era avvicinato ai compagni, in particolare ad Ariel e Brandibacco, i più vicini. Fece per posare una mano sulla spalla dell'halfling e della piccola Ariel, ma il gesto non incontro il corpo dei compagni, ma vi passò attraverso.

Morgon si guardò la mano e riprovò. Stesso risultato di prima. Aggrottò la fronte sollevando il sopracciglio sinistro, come era solito fare quanto qualcosa di inaspettato gli si parava innanzi. Si spostò veloce veso Ayame e riprovò. Stesso risultato. Si spostò ancora verso Pikel. Non cambiò nulla. A parte il fatto che vide quello che Pikel stava osservando con occhio vitreo e sguardo perso nel vuoto.

Gli tornò tutto alla mente e d'istinto si portò una mano al petto, laddove Pikel aveva affondato il suo colpo mortale.

Capì.

Una rabbia gli crebbe dentro come una vampa incendiaria, e sputò fuori quello che gli salì dritto dallo stomaco.

"MA STUPIDO NANO TESTONE... IO STO BENE... SONO QUI... VEDI DI DARTI UNA MOSSA. STANNO ARRIVANDO E NON VOGLIO CHE, CHIUNQUE SIANO, VI TROVINO QUI... NON VOGLIO CHE MI RAGGIUNGIATE... AVETE ANCORA DELLE COSE DA FARE LI... DELLE AVVENTURE CHE VI ASPETTANO."

Poi si voltò verso gli altri.

"...E ANCHE VOI VEDETE DI DARVI UNA MOSSA... PRENDETE A SCHIAFFI QUESTO NANO COCCIUTO, LEGATETLO COME SI FA CON I SOMARI ED ANDATEVENE VIA DA QUI... VIAAAAA... FORZAAA!!!"

Nulla di quello che disse fu udito dagli Artigli del Drago. Pikel  non sentì le parole di Morgon, così come non le sentirono Brandibacco, Ayame ed Ariel.

Morgon rimase in silenzio. Una lacrima scese sulla sua guancia. Passarono diversi istanti.

Una grande luce avvolse nuovamente Morgon, che sorrise.

Chiuse gli occhi.

"Vi voglio bene!"

NON GDR
Ultimo post di Morgon. Promesso! Visto che si sta scrivendo poco sul blog non ho resistito! Ci si vede il 15 settembre per la sessione live intorno al tavolo! Ora promesso, lascio lo spazio ai personaggi in vita ;)

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