RINNEGATI - 03/09/1000 - Brandibacco (e Ayame)
Come riemerso da un lungo sonno, Pikel si mosse, senza proferire parola, e si caricò Morgon sulle spalle...
Brandibacco si ammutolì per un momento (cosa atipica per lui) e osservò in silenzio l'amico muoversi verso la corda... Erano lacrime quelle che solcavano il suo viso? A pensarci bene, era la prima volta che vedeva piangere Pikel...
Il momento di profondo silenzio fu rotto all'improvviso dalle parole di Ayame: "Una possibilità forse c'è, seppur remota..."
Brandibacco riemerse come da un sogno, ricordandosi ora a fatica delle richieste di Ariel e della proposta di fare qualcosa (seppur il cosiddetto "gesto disperato") per salvare Morgon...
"Bisognerebbe rivolgersi ad un chierico di alto livello"...continuò, immersa nei suoi pensieri, la sacerdotessa, "uno che padroneggi l'incantesimo di "Resurrezione"... a patto che lo si faccia in fretta, e che quest'ultimo sia disponibile ad aiutarci..."
Un rumore proveniente dall'alto distolse tutti dai loro pensieri, mentre gli sguardi andarono alle due figure che facevano loro segno di salire (in fretta!) su per la corda, alla quale Pikel si era già aggrappato, silenzioso, pronto ad issarsi su con il corpo esanime del Mago sulle possenti spalle, come se non sentisse nulla, neanche la fatica.
"...ma per farlo dobbiamo uscire di qui e andare a cercare questo chierico nell'unico luogo dove possiamo trovare qualcuno in grado di aiutarci: la Cattedrale di Darokin" concluse alla svelta Ayame, dirigendosi anch'essa verso la corda.
Brandibacco si voltò a guardare la piccola fluttuante Ariel. Anche lei sembrava intenzionata a levarsi in fretta da lì, tanto più che lì sotto di sicuro non avrebbero potuto far altro per il povero Morgon.
"Bene, allora, muoviamoci, per tutta l'Erba Pipa di tutti i Decumani!" esclamò infine il mezzuomo, "Saliamo la corda!"
Come aveva detto il ragazzino poc'anzi, dai rumori in lontananza pareva che presto sarebbe arrivata gente... Meglio togliersi in fretta di lì, tanto più che Pikel stava ormai già salendo la corda.
Brandibacco si ammutolì per un momento (cosa atipica per lui) e osservò in silenzio l'amico muoversi verso la corda... Erano lacrime quelle che solcavano il suo viso? A pensarci bene, era la prima volta che vedeva piangere Pikel...
Il momento di profondo silenzio fu rotto all'improvviso dalle parole di Ayame: "Una possibilità forse c'è, seppur remota..."
Brandibacco riemerse come da un sogno, ricordandosi ora a fatica delle richieste di Ariel e della proposta di fare qualcosa (seppur il cosiddetto "gesto disperato") per salvare Morgon...
"Bisognerebbe rivolgersi ad un chierico di alto livello"...continuò, immersa nei suoi pensieri, la sacerdotessa, "uno che padroneggi l'incantesimo di "Resurrezione"... a patto che lo si faccia in fretta, e che quest'ultimo sia disponibile ad aiutarci..."
Un rumore proveniente dall'alto distolse tutti dai loro pensieri, mentre gli sguardi andarono alle due figure che facevano loro segno di salire (in fretta!) su per la corda, alla quale Pikel si era già aggrappato, silenzioso, pronto ad issarsi su con il corpo esanime del Mago sulle possenti spalle, come se non sentisse nulla, neanche la fatica.
"...ma per farlo dobbiamo uscire di qui e andare a cercare questo chierico nell'unico luogo dove possiamo trovare qualcuno in grado di aiutarci: la Cattedrale di Darokin" concluse alla svelta Ayame, dirigendosi anch'essa verso la corda.
Brandibacco si voltò a guardare la piccola fluttuante Ariel. Anche lei sembrava intenzionata a levarsi in fretta da lì, tanto più che lì sotto di sicuro non avrebbero potuto far altro per il povero Morgon.
"Bene, allora, muoviamoci, per tutta l'Erba Pipa di tutti i Decumani!" esclamò infine il mezzuomo, "Saliamo la corda!"
Come aveva detto il ragazzino poc'anzi, dai rumori in lontananza pareva che presto sarebbe arrivata gente... Meglio togliersi in fretta di lì, tanto più che Pikel stava ormai già salendo la corda.
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