PALAZZO DELLA PRINCIPESSA D'ARGENTO - 19/07 - Hengist


Un lampo di energia, tutto si fece improvvisamente azzurro e poi bianco, e i quattro avventurieri si ritrovarono catapultati in un ampio giardino; guardandosi intorno, al di sopra delle proprie teste, notarono i contorni del campo di energia rossastro che avvolgeva il Castello d'Argento.
Erano tutti illesi, Riddack, Brandibacco e Pikel e i loro rispettivi animali. Delle elfe, chissà perché, nessuna traccia.
Hengist, però, non ebbe il tempo di preoccuparsi della loro scomparsa, perché una fitta di dolore (forte quanto rapida a scomparire) gli percorse la mano su cui portava il tatuaggio di Nerull; immediatamente si tolse il guanto che l'avvolgeva e lo scagliò a terra. Il piccolo simbolo nerastro non si trovava più al centro del palmo, ma si era spostato di qualche centimetro in direzione del polso.
Il Chierico cadde immediatamente in uno stato di ansiosa confusione.
Che cosa stava accadendo? Doveva avere per forza a che fare con la lotta tra Thendara e Nerull... e non sembrava essere segnale positivo, per loro che proprio a Thendara rispondevano.
Dovevano muoversi, non potevano più perdere tempo: Nerull andava fermato, e subito.
Spostò lo sguardo sui propri compagni.
Era venuto anche il momento, forse, di rivelare loro il perché quell'infausto simbolo si trovava sul corpo di un Chierico di Pelor.
Fece per iniziare a parlare, ma poi si accorse che l'attenzione di tutti si era rivolta verso un piccolo cespuglio, dal quale proveniva un leggero bagliore biancastro che tutti quanti avevano imparato a riconoscere senza alcuna difficoltà: lo avvicinarono, trovandosi davanti all'ennesima statuetta raffigurante il drago bianco.
Pikel, Brandibacco e Riddack rimasero immobili, in attesa. L'Hafling si coprì gli occhi e invitò il Chierico a toccare la statuetta.
Toccava a lui, quella volta.
Lentamente, si avvicinò al piccolo drago bianco che levitava a qualche centimetro da terra e l'afferrò con la mano ancora guantata...

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