UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 24/08/1000 DI - DuNgEoN mAsTeR


Man mano che Brandibacco avanzava nel vicolo, maggiore era il rumore di battaglia che sentiva provenire da davanti a sè.
Il vicolo che seguì era abbastanza facile da percorrere. La direzione era facile da individuare. Sempre avanti.

Svoltò l'angolo e vide Morgon, appoggiato alla parete di pietra di una casa, che si nascondeva dietro l'angolo e sbirciava nella piazza, dalla quale il rumore di battaglia era ora molto chiaro e nitido.
Quello che Brandibacco vide, osservando quello che succedeva nella piazza, era una vera e propria mattanza. Gli orchi si erano posti a semicerchio. All'interno del semicerchio si trovavano esseri alti, pelosi, dalle fattezze umane, salvo la testa, più simile ad un cane o una iena. Armati di spade e alabarde, stavano facendo mattanza degli inermi popolani, i quali, per sfuggire alle bestie si accalcavano l'un l'altro calpestando i caduti. Il cerchio di orchi stava  impedendo ai ribelli di raggiungere la gente che era all'interno. Gli attacchi dei ribelli non si stavano concentrando in un unico punto, ma stavano disperdendosi lungo tutto il semicerchio di orchi.


Morgon aveva una bacchetta in mano, e dalla punta della stessa, si levava un fievole fumo grigio.

Improvvisamente il suono di un corno riempì l'aria. Roboante e tetro al tempo stesso, proveniva dal cancello principale, quello che dava proprio sulla piazza della mattanza. Per un istante, ribelli, orchi, gnoll e popolani, tutti si fermarono. Solo un ragazzino ebbe la forza di combattere la paura che sembrava atterrire tutti gli altri. Scattò ed iniziò a correre come non aveva mai fatto prima nella sua giovane vita. Schivò diverse mani pelose e callose che cercarono di afferrarlo e si lanciò proprio verso il grande portale della città.

Si voltò per vedere se anche altri tra i suoi amici avessero inziato a correre. Sentiva che ce l'aveva ormai quasi fatta e sentì il suo corpo fremere di una sensazione di libertà, che in vita sua, nella Baronia dell'Aquila Nera, non aveva mai avuto l'occasione di assaporare. Poi un misto di adrenalina e paura lo riportarono alla realtà e tornò a guardare verso il cancello. Fu in quel momento che sbattè contro qualcosa, un muro, e ruzzolò a terra. Stordito ed indolenzito.

Guardò contro cosa diamine avesse sbattuto e vide un nano. Anzi, erano sei nani, tutti a dorso nudo, con delle pelli buttate sulle spalle. Avevano in una mano un'ascia ricorperta di stani simboli. Alcuni di loro avevano in testa un elmo che recava simboli simili a quelli dell'ascia, mentre altri l'elmo lo tenevano nella mano libera. Questi ultimi mostravano un cranio completamente rasato su cui erano tatuati gli stessi simboli delle armi. Folte barbe aranciaoni impreziosivano il tutto.
I sei nani non dissero nulla e spostarono lo sguardo dal ragazzino a quello che stava avvenendo sulla piazza. Sembrarono sorridere.
Nel fare questo si scostarono lasciando passare un'altro nano, che fino a quel momento era stato dietro a loro. Aveva ascia ed elmo in mano, ma la cosa che rimase impressa al ragazzino fu l'armatura. Era un'armatura di un metallo particolare (lo aveva capito anche lui che era solo un ragazzino) ed era tutta puntellata di spuntoni. Anche su questa erano stati dipinti gli stessi simboli che recavano le armi, l'elmo e le teste pelate.
Morgon e Brandibacco avevano visto solo un'armatura come quella, ed era quella di Pikel... che, nel passaggio all'altra dimensione, all'arrivo nelle terre di Grandhis, si era ritrovato senza.
Quella era senz'altro l'armatura di Pikel. 
I due poi si ricordarono (NON GDR: avete passato entrambi un tiro sulla saggezza) di aver già visto un nano come quelli... era quello che aveva affrontato Pikel in un duello prima di entrare a Specularum, ucciso il quale, il nano aveva iniziato a parlare.
Tutto si stava vorticosamente complicando.

Quest'ultimo nano si avvicinò al ragazzino e gli si rivolse, indicando la porta della città alle sue spalle, con voce profonda e roca.

"Vattene... fuggi... corri... e racconta a tutti quello che hai visto... nessuno sfuggirà all'ira del Conte Von Hendriks ed alla mano dei Lupi di Faradur... ricorda bene queste parole... e spargi il terrore! VATTENE!"

Osservò il ragazzino passargli accanto e fuggire di corsa.

"MIEI LUPI... A ME... PONIAMO FINE A QUESTA FINTA RIBELLIONE... PORTATEMI LE LORO TESTE"



NON GDR
Attendo di sapere cosa faranno Riddack, Ayame e Pikel. Ed ovviamente cosa faranno Brandibacco e Morgon che sono sulla piazza. A voi avventurieri. A voi Artigli del Drago. 

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