UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 24/08/1000 DI - DuNgEoN mAsTeR

La nebbia proveniente dalla collina su cui sorgeva il castello del Barone Von Hendriks aveva raggiunto le mura nord di Forte Destino e lì s'infranse come le onde di un fiume in piena. Si sollevò verso l'alto con un impeto come fosse mare, per poi ricadere e spargersi tra le case. Non aveva ancora raggiunto la piazza, ma non ci sarebbe voluto molto.

La situazione nella piazza principale di Forte Destino era osservata con particolare curiosità da un gruppo di corvi appollaiati sul tetto di una casa. Il più grande di loro ruotò la testa e gracchiò. I sette corvi, tutti insieme, si levarono verso l'alto per calare dopo un breve volo su un tetto poco distante, sulla cui sommità stava steso uno dei ribelli con una balestra. Con l'arma stava cercando di dare manforte ai compagni che avevano intrapreso lo scontro in corpo a corpo con le truppe del Barone.

"Maledetti uccellacci..." disse l'uomo voltandosi, spaventato, al loro arrivo.

"... mi avete fatto prendere un colpo... vià... sciò... SHHHH..." disse per spavernarli, con scarso effetto. Questi non si mossero da dove si trovavano. Provò allora a colpirli roteando la balestra, come fosse una mazza da guerra, ma i corvi con un agile balzo  indietro schivarono il colpo. Stranamente gli uccelli si erano posizionati a semicerchio attorno all'uomo, e quanto questo fece per colpire nuovamente uno di loro, un'altro, dalla parte opposta gli saltò su una spalla e con un colpo secco lo colpì in volto strappando l'occhio destro dall'orbita. 

L'uomo urlò dal dolore, lasciò cadere la balestra e nella frenesia, perse l'equilibrio, portandosi le mani insanguinate al volo.

Cadde a terra rovinosamente e quello che vide, con l'unico occhio buono che gli rimaneva, sebbene annebbiato dal dolore,  prima di toccare il suolo accompagnato da un fatale rumore di ossa che si spezzano, furono alcuni compagni che cadevano a terra per mano di orchi, altri suoi compaesani in balia dei gnoll.

Ma vide anche un figuro che stonava in tutta quella confusione.

Era un nano che avanzava a passo lento. Ascia in mano e portamento fiero.

Davanti a Pikel si pararono d'improvviso tre orchi, mentre dietro a questi tre,  altri combattevano in corpo a corpo con i ribelli. Alla lotta dietro i tre orchi che si paravano d'innanzi a Pikel, c'erano anche due Nani del clan Faradur che combattevano i ribelli, mentre altri quattro si erano uniti ai Gnoll e stavano facendo scempio della popolazione inerme. Il capo dei nani, quello che indossava l'armatura di Pikel, non stava facendo nulla. Appoggiato alla sua grande ascia a due mani non aveva ancora visto Pikel.

D'improvviso una pietra partì da dietro un angolo e colpì in pieno volto il capo degli orchi aprendo uno squarcio sulla dura fronte del pelle verde. Urlò di dolore e si guardò intorno per capire da dove il colpo fosse partito, ma non non riuscì a capirlo. Si portò la mano alla fronte e questa si tinse di rosso. Il sangue scendeva copioso dalla ferita che Brandibacco gli aveva inferto.

La sua furia si scaricò contro i due ribelli che lo stavano ingaggiando in quel momento.

Pikel entrò in corpo a corpo. Con il primo colpo, inferto alla rotula di un orco, lo fece accasciare al suolo... non avrebbe mai più camminato. Gli altri due orchi tentarono di colpirlo, ma invano. Il massiccio nano schivò entrambi i fendenti, per quanto uno di essi si fosse avvicinato davvero molto a colpirgli la testa. 

Molti orchi e ribelli che stavano combattendo l'uno contro l'altro,  tra Pikel ed il capo dei nani, caddero a terra d'improvviso, come se fossero stati addormentati all'istante (anche se Morgon si aspettava di addormentarne molti di più). 

La cosa attirò l'attenzione di Brokk Frontetruce che, cercando di capire chi avesse lanciato l'incantesimo (perchè di incantesimo si trattava, ne era sicuro), intravide Pikel. 

-Un fratello tra i ribelli... bene... andiamo a dargli il benvenuto...- pensò tra sè e sè Brokk, senza riconoscere in quel nano Pikel... proprio il nano che stavano cercando da diverso tempoed a cui avevano sottratto, dopo tanta caccia, l'armatura.

Richiamò allora uno dei suoi.

"THORGAL..."  ruggì con voce tanto potente che si levò al di sopra del rumore della battaglia. Quando il compagno gli diede attenzione dopo aver estratto la propra ascia bipenne dal petto di uno dei ribelli, che stramazzò al suolo; Brokk si limitò a fargli un cenno con la testa indicando con lo sguardo Pikel.

Thorgal, come se fosse un lupo di un branco, si mosse in direzione di Pikel e la sua lunga cresta arancione si mosse al vento come se fosse fatta di serpenti.

Fu in questo istante che Riddack arrivò all'angolo dove si nascondeva Morgon e dove Brandibacco era appoggiato... ricaricando un nuovo colpo nella fionda.

I corvi si alzarono in volo e si divisero in due gruppi come se fossero comandati da un'unica volontà. Una parte atterrò sul campo di battaglia nutrendosi dei cadaveri, alcuni dei quali ancora si muovevano. 

Un secondo gruppo invece si spostò su un tetto dall'altra parte della piazza per cambiare la visuale.

NON GDR

Al momento  conto che Ayame non sia ancora scesa o che comunque non abbia ancora raggiunto i compagni. A Brandibacco, Pikel, Morgon e Riddack invece chiedo di mandarmi una mail descrivendo come vogliono agire nei prossimi tre round.

Riassumo brevemente:

• Pikel sei in CaC con due orchi (uno lo hai atterrato). Al momento tra tre e Brokk Frontetruce ci sono diversi orchi e ribelli caduti a terra addormentati.
• Brandibacco, sei nell'angolo indicato qui sotto
• Riddack, sei anche tu nell'angolo indicato.
• Morgon... sei nell'angolo anche te.

Ed intanto la nebbia avanza.