AVVENTURA A SPECULARUM - 03/08/1000 - PIKEL


GDR

Il gigante era alle strette. Proprio per questo, optò per una manovra disperata. Urlò tutta la sua rabbia e cercò di sfondare con una carica l'opposizione di Pikel, il quale, compreso l'evolversi della situazione, punto' fermamente i piedi per terra in attesa dell'arrivo del colosso. Lo scontro fu terribile, il nano si sorprese della forza immensa dell'avversario e non riusci' a reggere lo scontro venendo sbalzato di diversi metri indietro senza però finire a terra. Intanto, il prode Brandibacco scaglio' uno dei suoi colpi con la fionda che però termino' in una finestra frantumandone il vetro. Pikel, ripresosi dalla sorpresa, reagì come suo solito con un impeto di rabbia. Si scaglio ferocemente sul gigante brandendo la sua ascia. Finto' a sinistra e si spostò invece a destra cercando di colpire il gigante al fianco. Incredibilmente il nemico riuscì ad evitare il colpo perdendo però l'equilibrio e finendo nuovamente a sbattere contro il muro. Era di nuovo in una posizione complicata e, seppur furioso per non averlo colpito, Pikel capì che la situazione era comunque a suo favore. Sul volto del gigante comparirono i primi segni di stanchezza misti a d una certa sorpresa: evidentemente non si aspettava un'opposizione così forte. Rabbioso, raccolse forse le ultime forze che gli rimanevano e caricò nuovamente a testa bassa. Pikel stentava a crederci, il suo avversario era dotato di una forza e resistenza davvero incredibili...anche lui mostrava i primi segni di cedimento ma che sia mai che un nano ceda uno scontro senza lottare fino all'ultima goccia di sangue! Piantò nuovamente i piedi cercando di infondere nella presa tutta la forza che gli restava in corpo ma tutto ciò incredibilmente non bastò. Venne sbalzato nuovamente parecchi metri indietro però, questa volta, perse anche l'equilibrio e cadde a terra. Grazie comunque alla distanza che si era creata tra i due ebbe il tempo per rimettersi in piedi e continuare lo scontro. Tutto cio' mentre un proiettile di Brandibacco colpì il gigante procurandogli una ferita. Quest'ultimo però, apparentemente sembro' non dare peso al colpo subito e carico' con la sua arma il nano il quale, anche a causa della stanchezza crescente, cerco' di evitare lo spadone ma non ci riusci': la lama si fece largo tra le placche dell'armatura procurandogli una vistosa ferita al petto. Piekl questa volta sembrò accusare particolarmente il colpo ma non si sa come resto' in piedi: quel che successe dopo era frutto solo del suo istinto innato di guerriero. La sua mente aveva perso di lucidità ma il suo istinto di sopravvivenza mosse il suo corpo allenato da anni ed anni di fatiche e battaglie. Mulino' la sua ascia con un movimento rabbioso e terribile al tempo stesso: il gigante non seppe difendersi dalla sua furia e venne colpito profondamente al costato.

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