UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 25/08/1000 DI - DuNgEoN mAsTeR

Dal balcone della terrazza più alta del castello di Hellsinor, che il Barone Von Hendricks aveva rimesso a nuovo al suo arrivo presso la Baronia, e che era costato alla popolazione tasse, tempo e la vita di molte persone; lo stesso barone, nascosto dietro una folta barba nera, osservava i fuochi accessi tutto in giro per Forte Destino. Grazie ai corvi di Bargle che avevano tenuto sotto controllo l'intera situazione, sapeva che il suo contingente di orchi e gnoll aveva fallito miseramente. I ribelli e quel gruppo di avventurieri avevano vinto. Anche i nani del clan Faradur, di cui si era guadagnato la fedeltà, grazie a quella stupida armatura, avevano fallito.
Entrò nella sua stanza privata ed un poco di preoccupazione traspariva sul suo volto. Non era per niente uno stupido e sapeva che la situazione era particolarmente critica. L'esercito di Karameikos, non avendo praticamente più alcun avversario (tutti gli orchi dell'altra dimensione erano infatti stati risucchiati indietro, quando il portale era stato chiuso) stava avanzando verso Forte Destino. I ribelli non avrebbero tardato molto ad organizzarsi per salire ad Hellsinor.
Si diresse verso il camino, e nonostante fosse l'ottavo mese dell'anno, uno dei più caldi, ravvivò il piccolo fuoco che vi era acceso che mitigava l'umidità che nel castello regnava sovrana.
Quando si voltò nuovamente verso la stanza incrociò il volto del vecchio mago, freddo e glaciale, come aveva imparato a conoscerlo, seduto su una poltrona e poi spostò lo sguardo dall'altro lato della stanza, su un'altra poltrona, sedeva il giovane chierico Catharandamus, che Bargle aveva così fortemente insistito per salvare.

<<Ed ora?>> disse sottovoce il Barone. <<Ed ora, Bargle? Cosa consigli di fare? Quali carte abbiamo ancora da giocare? Non tarderà molto che verranno direttamente qui... forse lo stanno già pianificando in questo momento... forse già domani...>>



Il mago non spostò lo sguardo dal Barone. Rimase in silenzio per alcuni istanti per poi parlare con voce tagliente e profonda, che poco si addiceva alla figura magra e scarna che lo accompagnava.

<<Mio signore, il tempo è giunto, ma la fine è ben lungi dall'arrivare. Abbiamo ancora una carta da giocare...>> disse spostando lo sguardo verso il giovane chierico che nel frattempo aveva lo sguardo fisso sul focolare.

<<Vi chiedo di radunare tutte le guardie che sono rimaste al castello... tra una paio d'ore troviamoci nella sala del trono...>>

<<Noi andiamo...>> disse il mago al giocane Catharandamus, senza attendere risposta alcuna dal Barone, <<...dobbiamo prepararci...>>

Passarono un paio d'ore e tutte le guardie di Hellsinor si trovavano nel salone principale. Bargle e Catharandamus erano sul piedistallo ai lati del trono sul quale era seduto il Barone. Ad un segnale di quest'ultimo quattro servitori uscirono dalla stanza e chiusero a chiave le enormi porte.

Bargle si concentrò e lanciò su tutti i servitori un incantesimo di Sonno e questi, uno dopo l'altro, a seconda della stazza e della resistenza alla magia,  caddero a terra.

Catharandamus si mosse ed andò a sedersi in mezzo alle guardie addormentate. Si concentrò e rimase in quella posizione per diverso tempo. L'aria nella stanza di fece fredda come d'inverno ed un piccolo globo completamente nero comparve sopra la testa del giovane chierico.

La sfera nera ci mise una buona mezz'ora per diventare delle dimensioni di una portone, poi iniziò a pulsare con riflessi verdi e blu, contraendosi ed espandendosi. Quando si stabilizzò, la stanza si riempì di un fetore immondo. Un puzzo di morte e di marcio invase tutta la stanza.

Dieci esseri deformi e dalle fattezze demoniache uscirono dal portale che si richiuse alle loro spalle non appena l'ultimo ne varcò la soglia. Le fattezze e la conformità di queste creature non erano umane. Non si poteva dire se avevano gambe, tronco, braccia o testa. Erano più delle masse informi con dei tentacoli che di tanto in tanto fuoriscivano dalla massa ed una grossa bocca proprio nel centro del tutto.


Le prime luci dell'alba stavano sorgendo quando Catharandamus si alzò in piedi e passò in mezzo a quelle creature. Alcune di esse tentatorono di toccarlo facendo fuoriuscire dei tentacoli nella sua direzione, ma questi si fermarono a pochi spanne dal suo corpo, senza riuscire a toccarlo.
Quando il giovane chierico fu nuovamente sul piedistallo accanto a lui il mago gli sussurrò <<Ben fatto!>> e poi si rivolse alle bestie demoniache che erano state evocate <<Nugurgalash!>>.

Le bestie si lanciarono sulle guardie del castello... Alcuni di loro addirittura si divisero in più masse informi ed avvilupparono così diversi corpi inermi allo stesso tempo Altri invece si lanciarono interamente sulle guardie, senza nessuna suddivisione. Alcune delle guardie, al contatto di quelle masse informi con il loro corpo, si destarono dal sonno... le urla di disperazione che ne seguirono vennerò poste a tecere immediatamente.

Tutto questo succedeva quando un giovane ribelle, mandato in avanscoperta, tornò da Willow e dagli stranieri, che attendevano nascosti nella foresta di fronte al castello di Hellsinor, per riferire che le porte del castello in realtà non erano chiuse, sembravano solo avvicinate.

NON GDR
Questo era solo per darvi il benvenuto al castello di Hellsinor :)

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO

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