IL PALAZZO DELLA PRINCIPESSA D'ARGENTO - 18/07 - PIKEL


GDR

Pikel era dall'ingresso in questo palazzo che teneva sotto osservazione l'amico mago. I suoi comportamenti avevano da subito destato sospetti. Sembrava agitato, sicuramente nervoso...insomma, qualcosa dentro di lui gli rodeva l'animo. In cuor suo aveva voglia di capire le origini del suo malessere ma non era quello il tempo ed il luogo. Fino ad ora avevano già dovuto affrontare numerosi pericoli e chissà quanti altri avrebbero dovuto fronteggiare. Era dunque necessario concentrarsi sul presente lasciando al futuro, se gli Dei glielo avessero concesso, l'opportunità di capire cosa gli stesse succedendo.
Le due statue di cristallo erano fortunatamente finite in frantumi ed il gruppo di avventurieri era in discussione sul da farsi quando Morgon decise un pò per tutti aprendo la porta ad est. Ecco un altro comportamento sospetto: solitamente il mago, data la sua elevata intelligenza, in uno stato di tranquillità avrebbe quanto meno cercato di cogliere rumori o quant'altro prima di varcare la porta. Questo per Pikel era un grande campanello d'allarme perche' con una mossa avventata avrebbe potuto mettere in serio pericolo tutti loro e questo non era accettabile. Si trovavano già in mezzo a tanti mostri e trappole senza che vi fosse bisogno di azzardi tra loro. Si promise da adesso in poi di intervenire a fermare il mago se ne avesse ritenuto la necessità. Per il bene di tutti, del suo ed anche di Morgon. Scatto' poi di corsa in direzione della porta aperta, se vi fosse stato qualche pericolo lui doveva essere lì a fianco dell'amico per la sopravvivenza loro e di tutto il gruppo.

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