SOTTOTRAME - 28/07/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

I due inservienti se ne andarono dalla stanza presagendo aria di tempesta. Uscirono dalla stanza chiudendo la porta a due battenti con decorazioni cesellate sulle serrature. Si fermarono subito al di là della porta ed appoggiarono l’orecchio contro la porta stessa.
Pochi minuti prima avevano fatto entrare i due cugini del loro padrone, perché, così avevano detto loro, dovevano parlargli.

<<Dunque? Mi state dicendo che qualcosa si sta muovendo? Mi state dicendo che il siparietto al festival di Lucor era tutta una messa in scena per screditare i nostri avversari. Dunque qualche altra famiglia si sta muovendo? E magari porterà a termine il lavoro per contro nostro?>>

Maximus rimase in silenzio ed allora uno dei due cugini prese quel gesto come un segnale per parlare.

<<Cugino…le nostre fonti…>>

Maximus alzò gli occhi da terra, dove li aveva piantati in quel momento di silenzio. Li piantò nel volto del cugino, il quale si azzittì.

<<Cugino…>> iniziò Maximus, <<…qualcuno ti ha forse chiesto un’opinione o dato il permesso di parlare?>>

<<TU PARLI QUANDO TE LO DICO IO, INTESI? TU FAI LE COSE CHE TI DICO IO E QUANDO TE LE DICO IO, INTESI?>> urlò.

Il giovane uomo si era alzato in piedi per la foga, il viso arrossato, le narici allargate in uno sbuffo taurino.

<<VIAAAAAAAAA>>

I due cugini voltarono le spalle a Maximus e se ne andarono dalla stanza. Da un lato preoccupati e dall’altra felici per averla scampata per quella volta.

Ci mise molto a calmarsi. Solo. In quella grande stanza in cui riceveva gli ospiti. Pensava, non proprio il suo forte. Stava cercando di capire chi potesse avere interessi a colpire i loro nemici. Lui era stato allevato come si potrebbe allevare una bestia feroce. La sua idea di piano era quella di colpire come il fabbro colpisce la lama sull’incudine. Conosceva solo quel modo di colpire. Qui stava succedendo dell’altro, ma lui proprio non riusciva a capire.

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