AVVENTURA A SPECULARUM - 29/07/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

Quella mattina Hengist e Pikel scesero al piano di sotto, e trovarono Riddack e Brandibacco già seduti al tavolo. Un gatto inseguiva qualcosa in un angolo della grande sala. Dal retro del locale proveniva il rumore di piatti e di acqua corrente. Un ospite russava sonoramente in un angolo, con la testa appoggiata al braccio sul tavolo. Evidentemente aveva dormito poco la notte o forse aveva iniziato presto, in quella mattina, a bere; vista anche la bottiglia vuota che gli stava innanzi.
Un profumo davvero invitante riempiva la stanza.
La colazione fu servita. Pane nero. Succo di mele. Frutta fresca. Uova e pancetta croccante. Un latte che pareva ancora caldo. Una scodella di noci. E per concludere una torta ancora fumante.
Stavano ultimando la loro colazione e stavano per alzarsi per andare a cercare Fistandantilus; quando all’improvviso la porta della locanda si aprì. Un’anziana signora entrò trafelata nella locanda. Era vestita in maniera decorosa, non pareva certo una nobile, quanto piuttosto una borghese. Aveva ancora un grembiule legato alla vita. Era sporco di farina. Urlava.

<<PER FAVORE, QUALCUNO MI AIUTI, PRESTO. QUALCUNO MI AIUTI…>>

Era evidentemente sopraffatta dallo stato di panico in cui si trovava.
Cadde sulle ginocchia. Evidentemente, queste, non riuscivano più a sorreggerla.

<<Salvatemi! Ci sono i demoni nella mia casa. O Padre Halav, salvami! I demoni. Lo so. Li sento. Di notte. Parlano tra di loro. Li sento. Sento le loro voci provenire da sotto, dalla cantina. Vengono direttamente dall’aldilà. Poco fa però è stata la peggiore. Mi sembravano praticamente dentro casa. Oh povera me. Sono venuti a prendermi. Per favore, salvatemi!>>.


Il locandiere, Lesto Caccialepre, le corse incontro. La strinse a sé cercando di confortarla e rassicurarla. Poi l’allontanò leggermente da sé e le disse

<<Ma signora Thanato, ma cosa state facendo? Ma cosa succede? Venga si sieda qua.>>

Le porse una sedia e la invitò a calmarsi.
Andò a prenderle un boccale, di quelli della misura più piccola. Lo riempì di acqua e glielo porse.

<<Si calmi ora…coraggio…>>

Poi si voltò verso la locanda dicendo a nessuno ed al gruppo in particolare (a quanto vi sembra di percepire)

<<C’è nessun, buono di cuore e sveglio di cervello, che vuole aiutare questa povera signora in difficoltà? C’è nessuno che può controllare cosa sta succedendo nella cantina della povera signora Thanato?>>

Commenti