FUGGITIVI - 11/05/1489 - ArIeL

GDR

La manata che Ariel si diede in faccia con le cinque dita bene aperte (NON GDR: pensate alla modalità di Bud Spencer quando provava disapprovazione per le azioni sconsiderate di Terence Hill, tanto per intenderci) produsse un suono che si sentì fino in fonda alla stanza. La cosa successe pochi istanti dopo che Lok'Tar era scivolato e pochi istanti prima che i goblin si mettessero a ridere o iniziassero a fuggire. 

Ma come si poteva minacciare qualcuno in merito alla furia omicida del tuo amico mezz'orco quando questo poi scivolava e mostrava il posteriore a tutti quanti?

Senti poi il rumore di una freccia che fendeva l'aria e la vide piantarsi in fondo alla stanza, nei pressi di quei goblin che stavano fuggendo. Si voltò di scatto e vide Isurus con la balestra ancora puntata nella loro direzione.

Poi lo sentì anche pronunciare parole di minaccia.

[Isurus]
"Fermi voi! O siete morti!"


"Oh... finalmente qualcuno di serio!"

Questo fu il commento di Ariel, mentre un'occhiataccia veniva lanciata all'indirizzo di Lok'Tar.

Poi Ariel sentì pronunciare il suo nome.

[Ulderì]
Ariel, te lo dico io dove siamo... La caverna dei goblin: conosco questo posto, non ancora a fondo, ma ci siamo stati poco tempo fa... E' la tana di Achabus, ci troviamo esattamente sotto il mulino scoperto da Ayame. E' qui che veniva tenuto prigioniero Nefarion."

"Sentitemi bene, servitori verdi: siamo riusciti a liberarci del vostro capo Luscius quando eravamo soltanto in tre - saremmo stati in quattro ma quella stordita di Ayame è stata più un danno che un aiuto... Ora che siamo in nove - anzi, undici perché il coniglietto mannaro vale per due - dicevo ora che siamo in undici pensate di potervi opporre? Se fuggite vi eliminiamo. Se invece volete nuovi padroni più rispettosi di quello attuale rispondete alla domanda della mia amica: a cosa serve questo marchingegno?"

Ariel guardò Ulderì. Intuì quello che stava dicendo, in merito al mulino scoperto da Ayame, ma c'era qualcosa che non le sconfifferava. Poco importava la cosa in quel momento. Ariel ascoltò le minacce lanciate da Ulderì e cercò di rincarare la dose, perchè non aveva altro che poteva fare in quel momento.

"Allora? Mezze tacche... come la vogliamo mettere?".

Si era messa con le gambe larghe e le mani appoggiate ai fianchi con i gomiti in fuori.

Rimase in quella posizione per un secondo e poi prese Pimkie dalla tasca da cui faceva capolino. Lo tenne sul palmo della mano.  

"Devo dargli l'ordine di trasformarsi?"

Lo sforzo per riprendere uno sguardo serio ed un tono imperativo non era stato da poco, ma il momento lo esigeva. Doveva fermare quei goblin ed evitare che lanciassero l'allarme. Dovevo trovare tutti i loro compagni e capire dove diavolo si trovavano e cosa diavolo stava succedendo.

Avrebbero funzionato le loro minacce? Mah...


NON GDR

Ariel aiuta Ulderì nella sua minaccia, nel suo tentativo di intimorire i goblin.



Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!



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