RINNEGATI - 12/09/1000 - di Isurus

GDR 

FLASHFORWARD

Chi vide ruzzolare quel giovanotto gambe all'aria non si stupì. Perché nelle taverne - lo sanno tutti - si discute. E se la discussione viene accompagnata da un buon numero di boccali di birra, il risultato più probabile è questo: il ruzzolare all'esterno del locale (c'è stato uno gnomo - tal Nesgim Satur Iparug - che studiò una formula per calcolare tale probabilità, ma andò perduta durante un'esplosione imprevista). La discussione, in quel caso, verteva sulla reazione che un tritone ebbe nei confronti di un halfling durante un combattimento tra draghi. La combriccola di alcolisti stava rimuginando (e secondo molti era una mera perdita di tempo) su quanto è possibile udire se ci si trova con le orecchie bendate, nel caso in cui l'interlocutore parli con voce tenue ma sia determinato nel volersi far sentire. Si può facilmente comprendere che, essendo passati molti mesi dall'accaduto, ed in assenza dei diretti interessati, nessuno dei presenti poteva conoscere la verità dei fatti. Ed è per questo che ve la narriamo.

PRESENTE

Brandibacco parlò piuttosto sommessamente, ma in maniera che l'uomo-pesce potesse udirlo. D'altronde Arbèa aveva bendato per bene le orecchie di Isurus, in modo tale che nessuna voce potesse essere recepita. Da un punto di vista questo fu un peccato, perché il discorso del warlock rivestiva una certa importanza, ma tant'è. Nella condizione in cui si trovava, Isurus non poteva udire con chiarezza tutte le parole dell'halfling. Sentì, in maniera molto tenue e sfocata, qualche frammento: "Vedo.... indietro... maga... posto... combatti... massi... occhi... duo... strategia... sassi... terra... tengo... abile... zio... SASSI...".

Non essendo impegnato in azioni specifiche, e trovandosi in uno stato di profonda concentrazione, Isurus si impegnò per cercare di interpretare le parole del compagno. Non era facile, ma probabilmente questi aveva avuto un'idea relativa ad una strategia da mettere in atto, e valeva la pena provare a tradurre quanto gli stava dicendo. La mente dei tritoni - questo ben lo sapeva - era diversa da quella degli halfling, perciò poteva anche darsi che i pensieri di Brandibacco gli apparissero molto singolari. Isurus formulò qualche ipotesi, e le vagliò con attenzione. Alla fine, la più probabile gli parve la seguente. Forse Brandibacco voleva dire che avrebbero dovuto tornare indietro, verso la maga (Promethea), ognuno al proprio posto (quindi Arbèa al cannone, dove si trovava prima), per far fuoco sui massi (be', di certo non su Damien - non era mica un assassino), in modo da creare frammenti di pulviscolo che andasse sugli occhi delle due nemiche (il duo). Questa poteva essere la strategia da adottare: creare una pioggia di sassi e di terra. E - qua Isurus fece davvero uno sforzo enorme per entrare nella mente dell'halfling, e lo fece considerando la cultura del piccoletto - Brandibacco ci teneva a fare questa cosa per essere considerato abile in battaglia dallo zio (poteva risparmiarsi questa digressione famigliare, ma Isurus aveva notato che spesso il warlock citava parenti ed antenati, ed accettò che per lui fossero così importanti). Bisognava quindi creare una pioggia di sassi!

Non male, l'idea di Brandibacco. Isurus lo rivalutò e gli fece un cenno affermativo con il capo. Ma per il momento serbò questa idea per il futuro, e rimase in attesa di vedere le prossime mosse del duo. 

Commenti