RINNEGATI - 12/09/1000 - di Arbèa, Isurus, Trotìk e Ulderì

 GDR

Trotik manovrò la nave in modo che fosse distante circa una ventina di metri dai nemici. 

In quel mentre, Ulderì si limitò ad osservare cosa stava succedendo, per cogliere ogni possibile indizio che potesse aiutarli nelle scelte da fare. Temeva che la difficoltà di comunicazione che lui stesso aveva creato potesse generare equivoci o rallentare le azioni. Perciò il suo vispo sguardo saltava dall'uno all'altro dei nemici e dei compagni.

Arbèa restò ferma dove era osservando attenta tutto quello che stava succedendo a terra. Restò come pietrificata quando le due nemiche si trasformarono in due diavoli volanti o quello che erano. Non sarebbero riusciti a sopravvivere contro di loro, erano solo in due ma molto più forti. Temeva per Damien che era stato scoperto da Lylith nel tentativo di colpirla. 

Isurus esaminava la situazione. L'idea di Brandibacco non poteva più essere messa in atto, perché sarebbe stato inutile creare una pioggia di sassi e terra con due esseri volanti: avrebbe danneggiato solo Damien. Inoltre, non conosceva quegli esseri, non aveva mai visto né sentito parlare di niente di simile. Si trovavano certamente in una situazione molto pericolosa. Per fortuna la sua formazione militare poteva offrire loro qualche piccolo suggerimento. Bisognava evitare un combattimento in situazione favorevole all'avversario: il nemico volava, perciò a nulla serviva rimanere in aria, era anzi pericoloso. E non bisognava usare il fuoco a bordo della nave, perché avrebbero rischiato di incendiare l'imbarcazione. Poiché si era limitato ad osservare, senza compiere altre azioni, usò il poco tempo a sua disposizione per scattare da Trotik. Con un movimento repentino alzò la benda sull'orecchio sinistro del topo e gli ordinò: "Porta subito la nave a terra, appoggiala in mare vicino agli scogli! Presto!", per poi rimettere la benda nella posizione precedente.

Alla vista della trasformazione di Promethea, Ulderì strabuzzò gli occhi: "Incredibile, un'Erinni! Un diavolo in persona!". Nessuno dei suoi compagni sulla nave lo sentì, dato che tutti avevano la benda sulle orecchie. Quando questa balzò sul ponte, pensò che una veloce ritirata sarebbe stata la cosa migliore, perché riteneva impossibile vincere una lotta contro un essere così potente. Ma in breve cambiò la propria opinione: una riflessione su quanto era accaduto gli diede un briciolo di speranza; pensò: "Ma... se si tratta di un'Erinni, dovrebbe essere immune al fuoco, invece la palla le ha causato serie ferite... Che non si tratti di un vero diavolo, ma di un ibrido...? Potrebbe essere la figlia di un diavolo e di un umano? O potrebbe trattarsi di un'essere che non ha ancora completato il percorso che la porta a diventare un diavolo? Bah... non ne so abbastanza..."

Pensò quindi che qualche spiraglio ci fosse, e ritenne utile dare un'indicazione a Trotik, ma si fermò nel constatare che lo stava già facendo Isurus. Chissà se il tritone gli aveva detto la stessa cosa che gli avrebbe detto lui: mesi dopo, ciò fu fonte di numerose discussioni nelle osterie... In realtà ciò che disse Isurus a Trotik era diverso da quanto gli avrebbe suggerito Ulderì. 

Il bardo usò quindi la sua ispirazione bardica (non gdr - azione bonus), sperando che potesse essere utile a Damien. Il druido sentì urlare a squarciagola: "Damien, Damien, usa il tuo coraggio! Druido, druido, ogni tuo movimento sarà più fluido!"


NON GDR - INTENZIONI

N.B.: Damien, ricordati che nei prossimi 10 minuti puoi tirare un dado e aggiungere il risultato a un tiro per colpire o ad un TS. 

Trotik intende seguire il suggerimento di Isurus e far ammarare la nave vicino agli scogli.

Arbèa usa come abilità innata "Pelle coriacea".

Ulderì lancia "Mano magica", utilizzandola per coprire gli occhi di Lylith al fine di ostacolarne le azioni. 

Isurus ordina a Flynt l'elementale d'aria, Graund l'elementale di terra e Uoter l'elementale d'acqua di attaccare Lylith. Esclude Pyro.

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