VIAGGIO VERSO SPECULARUM - 20/07 - PIKEL


GDR

Che sensazione strana volare. Pikel provava un misto di emozioni contrastanti da questa esperienza. Se da una parte la paura del vuoto lo attanagliava, allo stesso tempo la curiosità e la bellezza del volo lo rendevano in un certo modo felice. La nave poi era bellissima, ben studiata negli spazi e molto confortevole. Finito di sistemare le proprie cose nella sua cabina, decise di cercare una finestra per osservare il panorama. Davanti ad una di esse penso' a quanto era bello librarsi tra le nuvole e si rese conto di quanto erano piccoli i villaggi da lassu'...e poi la vista del magnifico paesaggio con i laghi, le pianure e i monti....si' i monti...il suo umore si rabbuiò di colpo fissando la catena montuosa che stavano proprio sorvolando in quell'istante. Troppo simile alla sua montagna d'origine, alla sua casa, quella in cui è cresciuto con il suo clan. Quella in cui è diventato prima adulto che guerriero, dove ha imparato come funziona la vita nel bene e nel male anche se nel suo caso, con tutte le probabilità, ha scoperto più il male che il bene.
Una lacrima gli scese dagli occhi, giù lungo la guancia e poco importa se qualcuno fosse passato lì in quell'istante accorgendosi della cosa. La sua mente vagò a quel giorno in cui tutto successe...a quel giorno in cui tutto doveva succedere tranne quello che realmente è accaduto. Passò davanti ai suoi occhi l'immagine di suo padre steso a terra in fin di vita mentre il caos intorno a loro regnava sovrano. Non avrebbe mai dimenticato quello sguardo fiero nonostante la situazione in cui era finito e, come già spessissimo gli capitava, si chiese per l'ennesima volta se qualcosa in più avrebbe potuto fare per salvare lui ed in secondo luogo il suo popolo. Forse, il suo era un senso di colpa esagerato ed ingiusto ma tant'è...troppe morti ha visto quel giorno, troppi cari amici ha visto abbandonarlo da solo in questa vita e per ultimo suo padre, colui che più ha amato e che più lo ha stimolato con il suo esempio, a diventare un vero nano.
Si chiese anche se mai qualcuno si fosse salvato da quella catastrofe, pensando anche agli esponenti degli altri clan presenti...poi però si rese conto che nel suo cuore una risposta a questa domanda non era realmente importante. In esso, da quel giorno, c'è spazio solo per il dolore che in parte i suoi attuali amici hanno mitigato, ma che di fatto pesa come un macigno.
Si scosto' dal vetro e si incammino' verso la sua cabina, il silenzio della sua stanza era l'unico compagno che volesse avere ora.

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