FUGGITIVI - 11/05/1489 - Arbèa, Isurus, Trotik, Ulderì

 



"Appunto: non serviva attaccare, nè difendersi, nè fuggire: l'avevo detto...!"

La determinazione di Isurus non era in dubbio. Facendo un rapido cenno ai suoi compagni, seguì la donna, con l'alabarda abbassata. Passando accanto al nano, di fermò solo un istante. 

"Vedo che ti è andata bene una volta... Ricordati che avere entrambi gli occhi che funzionano è fondamentale per calcolare con precisione le distanze. Stai più attento, mi raccomando."

Detto questo, proseguì. Ulderì raccolse il suo equipaggiamento, e con una certa soddisfazione si avviò dietro il tritone: 

"Credevate mica che volessimo ancora combattere: per un po' ne abbiamo abbastanza. Ho quantità di materiale per le mie storie che non avete idea... Quantità e qualità, beninteso."

Si voltò. "Vieni, Arbea, non ti fa bene stare a lungo in luoghi chiusi, lo sai..."

Anche la driade lo seguì, e così fece pure Trotik. Tutti e quattro parevano sollevati e fiduciosi nei confronti dei tre ignoti che avevano incontrato. Non li conoscevano minimamente, ma per il momento intendevano mettere da parte ogni tipo di diffidenza. 

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