FUGGITIVI - 11/05/1489 - ArIeL

Ariel lasciò menare le danze ad Isurus e Ulderì, visto che i loro modi sembravano avere presa sui goblin. Rimaneva molto preoccupata e pensierosa (anche se non lo dava a vedere) in merito alla loro situazione: alcuni compagni scomparsi, un luogo sconosciuto, un risveglio da quello che sembrava essere stato un sogno, di cui però lei era convinta fosse stato tutto reale. La situazione non era piacevole e lei si sentiva particolarmente a disagio. Come faceva spesso in situazioni come questa: dissimulava.

Si mise un poco in disparte con uno sguardo torvo in volto rivolto verso i goblin; e questa era la maschera che indossava in quel momento. Prese tra le braccia il suo coniglietto dalle lunghe orecchie ed iniziò ad accarezzarlo, e questa era il suo vero bisogno di coccole, che l'animale riversava a profusione, perchè si sentiva smarrita.

Quei primi contatti con il piccolo animale stavano già producendo gli effetti desiderati, quando arrivò urlante il mezz'orco. Il compagno gli passò talmente vicino, non curante della sua presenza, che quasi la buttò a terra.

"Brutto buzzurro maleducato urlante orco puzzolente!"

La piccola gnometta fece due passi veloci e si parò innanzi al mezz'orco.

"Ma ti si è sciolto il cervello in quelle vasche da bagno. Non è il momento per queste scenate! Stiamo cercando di capire dove siamo e come uscirne. Anche io voglio trovare gli altri, ma non è questo il modo."

Ariel pensò poi di sfruttare il momento a suo favore.

"Se questi goblin non collaboreranno potrai farne quello che vuoi e sfogare la tua rabbia. Vuoi vendicarti per le loro risate per poco fà? Va bene, lo farai dopo se non collaboreranno. Fino ad allora, bada bene a comportanti come si deve, mezz'orco dei miei stivali!".

Ariel sperava di non aver esagerato troppo e soprattutto sperava che le sue parole potessero tranquillizzare il mezz'orco.







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