AVVENTURA A SPECULARUM - 29/07/1000 DI - Hengist
Quando il piccolo roditore scomparve "attraversando" la parete della cantina, a Hengist come a tutti gli altri avventurieri parve chiara la presenza di un passaggio segreto.
Un tunnel, per la precisione, che Pikel il Nano imboccò sollecitandoli a seguirlo.
Hengist lo guardò addentrarsi nel buio assoluto del corridoio senza alcun timore, invidiando per un attimo la sua vista abituata alle profondità della roccia, una dote che nei suoi pellegrinaggi in giro per il Granducato del Karameikos spesso aveva desiderato possedere personalmente.
Rivolse un rapido sguardo alla porta della cantina, chiedendosi perché la signora Thanato non avesse mai messo piede in casa e si chiese se fosse il caso di avvertirla, di farle altre domande.
Forse lo era, ma i passi pesanti e cadenzati dell'amico Nano si stavano facendo sempre più lontani e indistinti.
Sospirando, il Chierico appoggiò lo zaino a terra, contro una delle pareti della cantina ed estrasse una delle torce che portava sempre con sé, dandole fuoco con il suo fedele acciarino subito dopo essersi rimesso il bagaglio in spalla.
"Se veramente sono dei demoni, che ci aspettano oltre questo passaggio nascosto, sarà bene non lasciarli alla mercé del nostro Pikel, non credete amici?"
Quindi, con la torcia in una mano e la sua pesante mazza nell'altra, Hengist imboccò il tunnel mettendosi in cerca di Pikel. Il fatto che si fosse allontanato lo metteva a disagio... di compagno di mille avventure ne aveva già perso uno, d'altronde.
Un tunnel, per la precisione, che Pikel il Nano imboccò sollecitandoli a seguirlo.
Hengist lo guardò addentrarsi nel buio assoluto del corridoio senza alcun timore, invidiando per un attimo la sua vista abituata alle profondità della roccia, una dote che nei suoi pellegrinaggi in giro per il Granducato del Karameikos spesso aveva desiderato possedere personalmente.
Rivolse un rapido sguardo alla porta della cantina, chiedendosi perché la signora Thanato non avesse mai messo piede in casa e si chiese se fosse il caso di avvertirla, di farle altre domande.
Forse lo era, ma i passi pesanti e cadenzati dell'amico Nano si stavano facendo sempre più lontani e indistinti.
Sospirando, il Chierico appoggiò lo zaino a terra, contro una delle pareti della cantina ed estrasse una delle torce che portava sempre con sé, dandole fuoco con il suo fedele acciarino subito dopo essersi rimesso il bagaglio in spalla.
"Se veramente sono dei demoni, che ci aspettano oltre questo passaggio nascosto, sarà bene non lasciarli alla mercé del nostro Pikel, non credete amici?"
Quindi, con la torcia in una mano e la sua pesante mazza nell'altra, Hengist imboccò il tunnel mettendosi in cerca di Pikel. Il fatto che si fosse allontanato lo metteva a disagio... di compagno di mille avventure ne aveva già perso uno, d'altronde.
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