PROBLEMI NELLE TERRE ALTE - HENGIST - 15/07


GDR
La stanza poco illuminata si aprì davanti al gruppo di compagni nuovamente riunito, con il suo grande numero di sacchi e di materiale di diverso genere; Pikel e Morgon non persero tempo: il primo si fece avanti "in punta di piedi" (per quanto possibile ad un Nano!), l'ascia in mano e la fronte corrugata dalla concentrazione, mentre il secondo raggiunse il tavolo sulla parete Sud, ispezionandolo con espressione palesemente stanca.
Hengist, senza nemmeno la forza di dire nulla agli amici, posò la superficie del proprio scudo sul petto del goblin, guardandolo con aria severa: l'avrebbe sorvegliato per bene.

Quando Pikel sfiorò la cassa appoggiata alla parete Nord, però, successe qualcosa.
Qualcosa di così rapido e caotico che difficilmente il Chierico avrebbe poi potuto ammettere che fosse avvenuto; dall'interno della cassa stessa fuoriuscì un piccolo esserino storto e deforme, antropomorfo ma dai tratti simili a quelli di un pallido cane dagli occhi rossastri sbarrati: con in mano un pugnale che definire rudimentale era fargli un complimento, si gettò contro Pikel con forza cercando di infilargli la lama ricurva e sbrecciata nel petto.
Hengist, assonnato, si riprese improvvisamente; diede uno sguardo al goblin accanto a lui, apparentemente sorpreso quanto tutti loro, quindi si spostò su Morgon, che si era appena voltato in direzione di Pikel ed era ancora vicino al tavolo di legno nella parete Sud... che fare?!

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