UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 26/08/1000 DI - DuNgEoN mAsTeR

NON GDR
Tanto per non farvi allarmare troppo, un breve excursus su cosa sta succedendo a Morgon... tanto per tenervi ancora un poco sulle spine in merito al vostro piano di fuga con il Barone.

GDR
Mentre Morgon correva nella foresta tra rami che gli sferzano il viso al passaggio, lo sguardo sempre puntato a quel grande bagliore ed alle esplosioni che provenivano dalla zona del castello, con la coda dell'occhio intravide un'enorme sagoma non troppo distante nascosta nel fogliame.

Decise che valeva la pena indagare e deviò nella sua corsa corsa.

C'erano troppi rami che non rendevano nitida la visuale, decise pertanto di avvicinarsi ancora. Spostò l'ultimo ramo di un basso cespuglio che gli impediva la vista, e nella notte rischiarata solo dai bagliori delle esplosioni, si trovò davanti un umanoide fatto di terra e fango che gli stava sbarrando la strada. 


Una mano vigorosa lo afferrò e lo sollevò da terra. L'odore di terra bagnata lo pervase. L'umanoide si mosse e s'incamminò. Morgon non ebbe il tempo di reagire che la mano che lo tratteneva lo rilasciò e lui cadde a terra.

"Bhè... che mi venga un colpo se... Dai... Groud, guarda chi hai trovato... è Morgon!".

L'inconfondibile parlata del capitano Achab accolse un Morgon sorridente, per lo scampato pericolo, ed interrogativo in merito a tutta quella faccenda. Achab lo ragguagliò in merito alle ultime vicende ed all'intero piano. Decise allora di aspettare i compagni d'avventura sulla Maelstrom insieme agli elementali ed Achab.

NON GDR
Ed ora a voi cari avventurieri alle prese con l'evasione del Barone Von Hendriks.

GDR
Il Barone era spaventato. Prima quegli individui lo avevano fatto arrestare, ed ora volevano liberarlo. Non riusciva a capire. Ma quello non era il momento di capire. Se davvero volevano farlo fuggire quella era l'unica cosa che contava, sapeva bene infatti che Olivia Karameikos, la vera reggente del Granducato, non lo avrebbe lasciato in vita. Per cui se l'altrenativa era tentare una fuga, non si sarebbe opposto.

Fece un cenno d'assendo alle parole di Ayame e non oppose resistenza alle maniere particolarmente violente del nano che se lo caricò a spalle come un sacco di patate, non prima però di avergli messo un anello ad un dito.

Brandibaccò s'incamminò per primo. Osservò la situazione delle scale che erano ingombre, si volse indietro e fece cenno ai compagni di avanzare. Li precedette ancora in cima alle scale. Qui la situazione era particolarmente caotica. Gente correva in tutte le direzioni. Si sentivano urla provenire da fuori il castello, ma per fortuna non c'era traccia del comandante della guarnigione, anche se la sua voce perentoria e forte proveniva dal cortile del castello.

Brandibacco guardò ancora una volta a destra e sinistra e poi fece cenno ai compagni di salire.

L'incedere di Pikel non era dei più naturali, in fondo aveva un uomo invisibile sulle spalle. Ad un osservatore attento quel modo di camminare avrebbe dato senz'altro nell'occhio, per non parlare del fatto che in una situazione concitata in cui tutti correvano a destra e sinistra, il gruppetto camminava con pasi controllati e calmi.

Tutti e tre si accorsero che era da qualche istante che non si sentivano più rumori di esplosioni. Il tempo a loro disposizione era dunque quasi scaduto. Preso la fortezza sarebbe tornata alla normalità e per loro uscire sarebbe stato più difficile. 

Usciti nel cortile videro che molti soldati erano alle prese con un incendio divampato in una delle stalle.

Osservarono il portone delle mura e stavano per dirigervisi quando una voce alle loro spalle li fece voltare.

"Partite per una nuova missione?"
Era la giovane guardia che già li aveva fermati al loro ingresso, un ragazzo dallo sguardo sincero, buono e decisamente troppo giovane per far parte di un esercito e per conoscere gli orrori della guerra.

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO
 


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