RINNEGATI - 03/09/1000 DI - MoRgOn

Non si aspettava che Pikel potesse pesare tanto.
Trasportarlo per quei pochi metri che lo separavano dalla nuova stanza in cui entrarono gli era costata fatica, e la sopportazione della fatica non era proprio tra le sue doti principali.

Quando arrivarono nella nuova stanza non si aspettava la nuova scossa di terremoto, che nuovamente lo colse del tutto impreparato facendolo volare a gambe all'aria, come da bambino quando giocava sul laghetto ghiacciato.

La luce che d'improvviso iniziò a propagarsi dal pozzo lo colse impreparato, non se l'aspettava. Illuminò l'intera stanza rendendo l'atmosfera meno pesante ed irrespirabile.

La figura evanescente di donna che emerse dal cono di luce, la dislocazione spaziale in un luogo simile eppure diverso, la vista di Achab e Promethea, altre cose che lo colsero all'improvviso.

Morgon, nel rialzarsi in piedi, con tutta la forza di cui fu capace tirò su Pikel per rimetterlo in pozione verticale.

"Non ti preoccupare amico mio, non ti abbandoneremo qui..." sussurrò il mago al suo amico.

Ponendosi davanti all'amico, rivolse la propria attenzione alla giovane e bellissima donna che li stava guardando seduta sul pozzo. Cercò di trattenersi perchè dentro di sè avrebbe voluto scagliare una palla di fuoco contro quella donna, contro il pozzo e le mura del tempio e chiuderla lì. Tutte quelle cose successe in rapida sequenza lo avevano reso solo più nervoso.

"Se qualcuno di voi vuole provare a parlarci, fatelo ora, perchè io non so quanto mi tratterrò..." sussurrò ai compagni intorno a lui.

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