RINNEGATI - 04/09/1000 - SERATA DAL VIVO 06/10/2019

Gli Artigli del Drago rifletterono un istante, prima di prendere una decisione sul da farsi: era infatti un momento delicato e bisognava pensare bene prima di agire.
Fu accolta la proposta di Ariel e Brandibacco: prima di qualsiasi altra cosa occorreva pensare a Morgon, cercare di far qualcosa per riportarlo in vita, e con lui risvegliare dal cupo stato catatonico in cui si trovava il povero Pikel...
La vecchina e il ragazzo si dimostrarono preziosi alleati, affidandoli alla guida di Ulderì, un Bardo allegro che ispirava fiducia, dotato di una lussureggiante chioma riccioluta che spiccava molto intorno al suo viso giovanile. Sua compagna inseparabile una snella Driade, dagli arti verdeggianti e un vispo viso color marrone ("Per tutta l'Erba Pipa di tutti i Decumani, è la prima volta che vedo una Driade..." fu l'esclamazione sottovoce dell'halfling...).



Grazie all'essere originario di Darokin fu molto facile per Ulderì guidare gli Artigli del Drago per le vie della città, passando ovviamente per i vicoli e le stradine più strette e meno frequentate, in quanto Pikel trasportava il voluminoso corpo di Morgon, che avrebbe attirato troppo l'attenzione su di loro... In breve giunsero nel centro città, davanti ad uno dei ponti che conducevano nella cittadella fortificata dove si trovava la Cattedrale... e una speranza di vita per il loro amico Mago.
Diffidenti a causa delle vicissitudini trascorse in tante avventure, gli avventurieri avrebbero voluto consultarsi prima di rivolgersi alla guardia che presidiava il ponte, ma il gioviale Ulderì le si era già rivolto, e senza troppe difficoltà questa aveva permesso al gruppo di avanzare verso il luogo sacro... Bene!
Riuscirono dunque ad entrare nella Cattedrale, dove era in atto una processione di monaci... Qui attesero un istante per non disturbare i religiosi, ma... così com'era stato utile nelle "pubbliche relazioni" Ulderì si dimostrò maldestro nel muoversi in silenzio, andando a rovesciare il braciere a lato della navata dove si trovavano, con braci fumanti riverse a terra e fastidioso clangore metallico... Naturalmente la processione si interruppe, e tutti i monaci fissarono su di loro gli sguardi...
Ci volle un po' più di fatica, stavolta, per non farsi prendere a calci dai sant'uomini, e riassettare il tutto... Quando cercarono di chiedere udienza al Gran Sacerdote trovarono un po' di resistenza, soprattutto da parte del giovane novizio balbuziente... Ma Ariel, che nel frattempo si era resa invisibile ed era andata in "perlustrazione", vide per prima arrivare un uomo imponente ed autoritario verso gli Artigli del Drago... Questo individuo fece fare silenzio ai monaci, e ascoltò gli avventurieri, che per bocca di Brandibacco gli parlarono degli ultimi avvenimenti e chiesero aiuto per il povero Mago.
A sorpresa, il Gran Maestro (questo era il grado e il modo in cui voleva farsi chiamare il prelato) non si interessò affatto del loro problema, ma li fece rinchiudere per molte ore in una stanza in attesa di udienza, volendo prima occuparsi della questione degli "incappucciati" (i misteriosi uomini che cercavano di ripristinare un malvagio culto nell'antico tempio sotterraneo...)
Infine la situazione si risolse comunque per il meglio: il Gran Maestro concesse di aiutare Morgon, ma solo una volta debellata la minaccia del culto diabolico, per affrontare la quale precettò gli stessi Artigli del Drago... Brandibacco aveva molti dubbi, così come Ayame (avrebbero voluto prima occuparsi del loro amico Mago) ma Ulderì era fermamente convinto di procedere come aveva suggerito il Gran Maestro, e lo stesso Pikel, vedendo uno spiraglio di speranza per la vita di Morgon, si scosse dal suo malsano torpore e decise di collaborare...
Lasciarono dunque Morgon dal vecchio Mortimer, "custode" dei loculi della Cattedrale (non senza aver lasciato una generosa mancia perchè non "perdesse" Morgon) e stavano dirigendosi verso la casa della vecchietta per rifocillarsi un po' (erano stanchi ed affamati) per poi ritornare in Cattedrale il giorno successivo all'appuntamento col Gran Maestro... quando un urlo riecheggiò per la strada. "Artigli del Drago!"



Il primo istinto fu di far finta di niente (perlomeno Brandibacco ed Ayame, in quanto a Pikel prudevano le mani, Ariel si era sollevata in volo, invisibile, per vedere chi li chiamasse, mentre Ulderì e la Driade... beh, loro neanche sapevano cosa fossero gli Artigli del Drago!)...
Ma un losco figuro si parò di fronte a loro, subito seguito da 4 poco raccomandabili compari... e nonostante le loro obiezioni, srotolò un avviso di taglia con i loro volti bene impressi e tanto di taglia... Vivi o morti!!
"La Duchessa di Karameikos!" realizzò di slancio Brandibacco, ricordandosi che avevano disatteso le richieste della nobildonna... donna a quanto pare poco arrendevole...
Ed ora erano guai!
I cinque uomini erano decisi a combattere, pertanto bisognava vendere cara la pelle... Anche Ulderì e la sua amica Driade decisero di difendersi, nonostante avessero capito poco ciò che stava accadendo... Ma il momento delle domande per ora era rimandato.
Infuriò pertanto un duro combattimento: mentre Brandibacco cercava con lo spadino di colpire il capo dei loschi figuri, Ariel volteggiava in aria cercando di lanciare frecce sui nemici, intanto Pikel sfoderò la sua ascia di guerra e Ayame fece roteare il martello da guerra... Ulderì invece si riparò con lo scudo dai colpi dell'avversario, molto determinato a ferirlo. Fu la Driade però a stupire tutti, liberando le proprie capacità magiche e avvolgendo tutti quanti con i viticci fuoriusciti dai palmi delle sue mani! O meglio, cercò di evitare gli amici, ma la folta verzura era difficile da controllare e in un battibaleno circondò tutto! Ora i combattenti, oltre a cercare di affondare i colpi sugli avversari, dovevano fare attenzione ai rampicanti ed evitare di venire bloccati dai viticci, oltre naturalmente a girare intorno ai vegetali che si frapponevano tra loro e i nemici...
In rapida successione si vide Brandibacco sbagliare più volte il colpo, così come il suo avversario su di lui, Pikel affondare l'ascia nel petto del nemico, Ayame rimanere intrappolata nei viticci con il suo martello da guerra, Ulderì difendersi con il suo scudo, Ariel lanciare con buoni esiti le frecce sugli avversari, mentre la Driade manteneva la concentrazione per far sì che l'incantesimo non venisse meno... Lo scontro si fece duro, gli stessi Brandibacco e Pikel vennero feriti dai nemici, che parevano non mollare la lotta... Finalmente il primo nemico crollò a terra morto, subito seguito da quello che pareva il capo della banda... Fu allora che rapidamente le sorti della battaglia si capovolsero: mentre l'incantesimo della Driade terminava, un terzo figuro cadde a terra, ed il quarto abbandonò spaventato il luogo dello scontro, fuggendo... Rimaneva un ultimo nemico da abbattere, che seppur grande e grosso non potè evitare l'ascia di Pikel, e venne trapassato da parte a parte... che bello vedere di nuovo il Nanozzo nei suoi abituali ranghi di ammazzasette!
Lo scontro era terminato in fretta come era iniziato, ma prima ancora che i nostri avventurieri potessero leccarsi le ferite delle urla si alzarono per tutta la piazza: "Chiamate i gendarmi!"... "C'è stato uno scontro cruento!"..."Ci sono dei morti, fate intervenire la milizia cittadina!"... Ben presto si vide giungere un drappello di guardie, e gli Artigli del Drago propesero per un abbandono veloce e silenzioso del luogo dello scontro... "Non si sa mai..." sussurrò Ayame, dileguandosi... Solo l'ottimista Ulderì e la sua Driade rimasero fermi sul luogo della battaglia... Volevano parlare alla milizia, sentendosi dalla parte della ragione...
Sperando bene per i loro nuovi amici, Brandibacco, Ayame, Ariel e Pikel si diressero invece di buona lena verso la casa della vecchina, dove speravano di trovare un attimo di quiete e la possibilità di curarsi e riprendersi dagli ultimi avvenimenti... e perchè no, di rivedere presto con loro sani e salvi il simpatico Bardo e la provvidenziale Driade!

Commenti

  1. Un grazie a Brandibacco per l'ottimo riassunto! Spero di mandare avanti l'avventura nel fine settimana!

    ...al prossimo incontro!

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