RINNEGATI - 03/09/1000 DI - Morgon

In quel momento tutta l'attenzione del mago era rivolta al corridoio in cui pensava si fosse mossa Ariel. Al suo appello nessuno aveva risposto. Fu l'urlo delle due creature che entrarono all'improvviso nella stanza ad attirare l'attenzione del mago. Con la poca luce che avevano erano stati colti di sorpresa.
Le due creature erano dello stesso tipo di quelle che avevano combattuto pochi minuti prima nella zona superiore con tutti quegli scaffali e libri. Onde evitare di venire coinvolto in combattimento e di rischiare la paralisi che quelle creature sembravano poter infliggere, come primo pensiero ci fu quello che di allontanarsi dal centro della stanza per poter dare manforte ai compagni con la fionda.
Mosse diversi passi verso l'uscita opposta della stanza e nel mentre gettò a terra lo zaino per trarne fuori la sua fionda con un proiettile.
La foga concitata di tutte quelle azioni in sequenza una all'altra non aiutarono la concentrazione del mago che alla prima rotazione della fionda scagliò il proittile inavvertitamente. Questo si schiantò sulla parete opposta producendo un suono sordo.
Cercando la concentrazione dentro di sè Morgon prese per bene la mira. Scagliò con tutta la forza di cui era capace. Capì subito di aver fatto un ottimo tiro. La traiettoria era perfetta, diretta al petto di quella creatura. Il tiro era risultato davvero forte. Morgon sorrise. 
Se qualcuno lo avesse guardato in faccia pochi istanti prima che la pietra raggiungesse il suo bersaglio avrebbe visto quel sorriso mutare lentamente, regalando al mago un aspetto serio, che in un attimo mutò in preoccupazione per terminare in disperazione e poi paura. 
Nel corpo a corpo in cui erano coinvolti Pikel e quella creatura, il suo compagno si mosse proprio nell'istante in cui il proiettile stava per raggiungere il suo avversario.  Si mosse e si frappose tra Morgon ed il Thoul. 


L'impatto con la sua spalla, per quanto protetta dall'armatura fu violento. 
Ecco dunque giustificate la preoccupazione prima e la disperazione poi che afflissero il volto di Morgon.
Per spiegare la paura, invece, ci si sarebbe dovuti trovare nella testa del mago laddove si formò l'immagine di Pikel che affondava la sua possente ascia nella sua schiena urlando "Fa male? Eh? Fa male? Oh scusa!"

L'unica cosa che si sentì nella stanza fu un'esclamazione "Merda!".

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